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L'OSPITEScuola: qualcosa deve cambiare!

01.05.16 - 13:59
PLR, i Liberali Radicali
Scuola: qualcosa deve cambiare!
PLR, i Liberali Radicali

La Scuola obbligatoria di oggi non è più al passo con i tempi e dobbiamo quanto prima svilupparla con una visione a lungo termine al fine di offrire una formazione di qualità ai nostri giovani di domani. Perplessità sulla differenziazione pedagogica, sul relativo ruolo richiesto ai docenti, sulla riorganizazzione della griglia oraria e in merito ai criteri d’accesso al secondario II. Il PLR guarda anche oltre la scuola media e propone di potenziare l’offerta formativa nel settore tecnico e in quello sociosanitario, dando così seguito agli intenti del proprio programma di Legislatura.

Il PLR, a seguito della presentazione del documento “La scuola che verrà” da parte del Direttore del DECS, On. Manuele Bertoli, esprime le sue considerazioni sul tema della Formazione (Scuola e cultura) che stanno alla base del programma di legislatura liberale radicale.

Ci permettiamo di ricordare che il PLR è tutt’ora in attesa di una risposta dal Consiglio di Stato ad un atto parlamentare del febbraio 2014 (inoltrato in collaborazione con il PPD) riguardante la scuola media, contente alcuni aspetti che in parte sono stati ripresi nel documento “La scuola che verrà”:

    • Potenziare la docenza di classe;
    • Sostenere gli allievi in difficoltà; 
    • Consolidare e potenziare il ruolo dell`italiano e della matematica;
    • Evitare le poche classi con effettivi massimi;
    • Favorire l`insegnamento di più materie da parte dei docenti residenti.

Differenziazione non solo pedagogica - Il PLR saluta favorevolmente la proposta di ulteriori momenti differenziati di insegnamento, ma con l’ampliamento dei laboratori – probabilmente a troppe materie – e l’introduzione degli atelier ritiene non si tenga sufficientemente conto delle differenze di motivazione e di capacità. La democratizzazione degli studi non va confusa con l'egualitarismo e le pari opportunità di partenza non sono la stessa cosa delle pari opportunità di arrivo. Con l’obiettivo di sviluppare le diverse potenzialità di ogni allievo nel secondo biennio si dovrebbe quindi lasciare una maggiore possibilità agli allievi di personalizzare il proprio percorso formativo, sulla base di queste differenze e orientato alle scelte future.

La riorganizazzione della griglia oraria può anche essere approfondita ma la buona scuola la fanno i buoni docenti ed è quindi sulla gestione del personale insegnante e sulla qualità dei docenti che andrebbe posta grande attenzione.

Per i docenti alcune delle proposte potrebbero complicare l’organizzazione della propria vita privata e quindi anche conciliare lavoro e famiglia e questo anche alla luce della crescente tendenza alla femminilizzazione del corpo insegnante e alla scelta per un impiego a tempo parziale. La garanzia, soprattutto per le donne, del poter lavorare a meta’ tempo, diventera’ un ostacolo se non vi sara’ una griglia oraria stabilita con largo anticipo. Quest’aspetto, secondo il PLR, andrà considerato attentamente per non diminuire ulteriormente l’attrattiva della professione.

Il sistema proposto chiede pertanto molto ai docenti: solo una loro adesione convinta al cambiamento di paradigma proposto dal progetto potrà portare ai risultati che si intende perseguire.

Non meno importante la formazione dei docenti: le prospettate attività a effettivi ridotti aumenteranno in maniera importante il fabbisogno di docenti oltre che di spazi. È quindi indispensabile sin da subito procedere con la formazione di nuovi docenti e rendere più attrattiva la professione.

Dopo la scuola media - I liberali radicali avevano già sollevato più di una perplessità in merito all’eliminazione dei criteri di accesso al Liceo e alla Scuola Cantonale di Commercio, che viene riconosciuto essere stata la proposta più controversa. D’altro canto non possiamo non riconoscere che la situazione attuale, come testimoniamo gli alti tassi di bocciatura in prima liceo, sia insoddisfaciente.

È quindi vista positivamente l’introduzione di indicazioni sulle caratteristiche individuali e di riuscita scolastica che possono favorire buone probabilità di successo nel prosieguo degli studi, e che nella maggior parte dei casi dovranno essere maggiori rispetto ad oggi.

Rimangono tuttavia dei dubbi sul fatto che un profilo articolato non vincolante e un richiamo alla responsabilità delle famiglie siano sufficienti ad orientare gli allievi nella scelta del percorso formativo.

Parallelamente, il PLR ritiene prioritario andare a potenziare i percorsi formativi dove ci sono maggiori necessità e opportunità di lavoro, ad esempio nel settore tecnico e in quello socio-sanitario che paradossalmente vedono delle scuole con un numero chiuso. Per non perdere la qualità in uscita ma anche in entrata si dovranno trovare le risorse necessarie e a livello di orientamento scolastico aumentare la promozione di questi percorsi professionali. Il ruolo degli orientatori professionali risulta quindi di fondamentale importanza anche se i docenti saranno chiamati a conoscere maggiormente l’allievo. Il PLRT sottolinea dunque la necessità di proseguire nella valorizzazione dei percorsi professionali che oggi permettono comunque il proseguimento degli studi. La nostra società, e in particolare i genitori, devono essere maggiormente consapevoli delle opportunità offerte dalla formazione professionale. Per questo motivo il PLR, attraverso un atto parlamentare, ha proposto di realizzare una Cité des métiers anche in Ticino (una sorta di museo delle professioni che costituisca un prezioso luogo di incontro tra i giovani e il proprio futuro). Le attività di orientamento richiedono infatti un maggior coinvolgimento – ma anche una maggiore responsabilizzazione – di genitori e mondo del lavoro.

Finanziamento - Il costo della proposta non è ritenuto di per sé eccessivo, ma deve rimanere sostenibile ed è ora di individuare le vere priorità. Fare politica significa fare delle scelte e il PLR è pronto ad investire nella scuola e nella formazione, non a caso posto alla base del proprio programma di legislatura, ma pretende che il risanamento finanziario sia portato avanti e che da qui al 2023 si trovino altri settori in cui intervenire per contenere la spesa dello Stato. Il PLR ha sempre affermato che delle finanze sane sono il presupposto per uno Stato progettuale e lungimirante. Un partito attento alle finanze è quindi un partito che ha dei sogni da realizzare.

Il prossimo 5 giugno saremo chiamati alle urne per votare sull’iniziativa "Rafforziamo la scuola media" che, se accolta, porterà costi ben maggiori (e ben prima del 2023) tali da precludere la riforma della scuola e dunque la realizzazione della “scuola che verrà”. Il PLR si esprimerà in merito a quest’oggetto in votazione, durante il prossimo Comitato cantonale del 3 maggio 2016.

Riassumendo, il PLR nutre delle perplessità rispetto a quanto presentato dal DECS ma saluta positivamente la possibilità di discuterne. A tal proposito, il PLR prevede di dibattere pubblicamente il documento in seno al proprio Comitato cantonale che si terrà il prossimo 16 giugno 2016, per poi trasmettere al Dipartimento le proprie proposte. Auspichiamo da parte del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport una visione della Scuola a lungo termine.

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