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L'OSPITETassa di collegamento: sì alla qualità di vita

28.04.16 - 13:08
Stefano Tonini, Consigliere comunale – Lega dei Ticinesi - Chiasso
Tassa di collegamento: sì alla qualità di vita
Stefano Tonini, Consigliere comunale – Lega dei Ticinesi - Chiasso

È innegabile che un traffico congestionato sia fonte di stress e inquinamento.

E in Ticino, in particolare nel Mendrisiotto, nel Luganese e nel Malcantone, ne sappiamo qualcosa.

Perché la situazione è diventata, da troppo tempo ormai, insostenibile.

Lo sa bene soprattutto chi, come me, deve far capo all’automobile, non solo per recarsi al posto di lavoro ma, spesso, anche per gli spostamenti professionali.

La mia professione di consulente assicurativo mi porta infatti a dover per forza di cose utilizzare il veicolo privato.

Basta una rapida occhiata alle nostre strade e autostrade nelle ore di punta e non solo, per capire che la maggior parte del traffico è causato dagli oltre 62'000 lavoratori frontalieri che, in 9 casi su 10, si recano al posto di lavoro, i cosiddetti importanti generatori di traffico, uno per auto.

Per di più, a differenza di molti ticinesi, i frontalieri dispongono di un posteggio gratuito, messo a disposizione dall’azienda o dal centro commerciale dove lavorano.

Come noto, la modifica della Legge sui trasporti pubblici, meglio conosciuta come tassa di collegamento, riguardo alla quale saremo chiamati alle urne il 5 giugno prossimo, è rivolta proprio ai circa 200 importanti generatori di traffico (aziende e centri commerciali). Gli obiettivi della tassa sono chiari: contenere il traffico nelle ore di punta e garantire il finanziamento e il potenziamento del trasporto pubblico (cui la tassa è vincolata).

E ciò a beneficio di tutti: sia degli utenti del trasporto pubblico, sia degli automobilisti; in particolare di quei conducenti che, come me, necessitano del veicolo privato quale mezzo di lavoro. Infatti, con meno traffico, i tempi di percorrenza sarebbero molto più contenuti. Per far sì che la tassa di collegamento, per la quale sarebbero chiamati per la prima volta alla cassa i frontalieri (per circa 8-10 milioni di franchi), abbia l’effetto auspicato, il primo passo dovranno farlo le imprese.

Alcune di queste si sono già attivate promuovendo la mobilità aziendale: car pooling e navette aziendali. Ci sono imprenditori che hanno infatti capito che è il momento di orientarsi verso una mobilità più virtuosa.

Tra i primi, il proprietario di un noto centro commerciale della piana di San Martino (Mendrisio) che, in previsione dell’introduzione della tassa di collegamento, ha obbligato tutti i suoi dipendenti, in prevalenza frontalieri, a condividere l’auto. E funziona! Lo stesso imprenditore ha dichiarato che “non vengono più assegnati posteggi se non sono almeno in due per autoveicolo”.

Segno questo che evidenzia come, per fortuna, c’è chi ha finalmente capito che contenere la crescita del traffico significa migliorare la qualità di vita e tutelare il commercio del nostro territorio. Perciò mi auguro che, il 5 giugno prossimo, tutti i cittadini sostengano senza indugio la modifica della Legge sui trasporti pubblici.

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