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Flavio Laffranchi, Losone
Chi ha fatto il militare sa come sono costruite e allestite le nostre caserme: scale e corridoi di insensate dimensioni, sproporzionati cameroni piazzati l’uno accanto all’altro, strutture sanitarie messe lì per caso e impianti tecnici che fanno quello che possono. La ristrutturazione di immobili concepiti per predefinite esigenze comporta come già dolorosamente sperimentato altrove grossi rischi edili e finanziari. Assurde valutazioni di chi e che cosa alloggiare nell’ex caserma sono inutili perdite di tempo da mettere per sempre nel cassetto. Per prevenire nuovi e antidemocratici abusi del comparto da parte dei caritatevoli bisogna iniziare subito, cioè ieri, con la progettazione di un complesso residenziale comprendente almeno 50 appartamenti con pigioni moderate, abbinati a seconda della compatibilità con le auspicate strutture sportive e ricreative. Per non maltrattare le finanze del paese, il terreno edificabile è da cedere in servitù a investitori privati e/o consortili.
Calcolato grossomodo sulla base del basso prezzo pagato per il fondo, un appartamento di 4.5 locali viene così a costare mensilmente ca. Fr. 350 in meno di uno sull’usuale mercato immobiliare, ciò che in un anno equivale pur sempre alla 14-esima busta paga di un operaio. Il 19 ottobre 2017 l’ex caserma sarà da affidare ai granatieri di Isone per un rapido ma reale esercizio di smantellamento. Dopo di che iniziando senza interruzioni e perdite di tempo con l’edificazione, si potranno consegnare già nel corso dell’estate 2018 i primi appartamenti agli inquilini.
Dato che le promesse comprese quelle fatte vista delle passate comunali sono un debito, sollecito i responsabili invece di ristendersi nell’ovatta e girarci sempre intorno a rimboccarsi le maniche e creare finalmente chiodi con la capoccia.
