Cerca e trova immobili

L'OSPITEConsiderazioni sul divieto antiburqa

08.04.16 - 06:00
Giorgio Ghiringhelli
Foto Ti-Press Gabriele Putzu
Considerazioni sul divieto antiburqa
Giorgio Ghiringhelli

Nella mia veste di “papà” della legge antiburqa ho appreso con soddisfazione la notizia che il 1.  luglio dovrebbe finalmente entrare in vigore (ricorsi permettendo) il divieto antiburqa. Sono trascorsi ben 5 anni da quando avevo lanciato in Ticino l’iniziativa che ha fatto da apripista in Svizzera…

il comitato di Egerkingen mi ha chiesto di scrivere un “testimonial” sull’iniziativa antiburqa lanciata a livello federale il 15 marzo scorso da pubblicare sul sito web creato per l’occasione. In allegato vi trasmetto per conoscenza, e se lo desiderate anche per pubblicazione, il testo che apparirà sul sito in questione.

Attiro la vostra attenzione sul fatto che ho usato le parole del Gruppo socialista alle Camere federali per spiegare perché l’iniziativa va sottoscritta, e inoltre ho rivolto un appello a sottoscriverla anche ai musulmani laici (cioè a quelli non radicalizzati), a dimostrazione del fatto che il divieto del burqa e del niqab non è una misura contro i musulmani che vogliono integrarsi nella nostra società bensì semmai contro quegli islamisti fanatici che vogliono reislamizzare i musulmani che vivono in Occidente cercando di riportarli indietro di 1400 anni, sull’esempio di quei giovani simpatizzanti dell’ISIS (figli di un imam di Basilea) che in una scuola d’oltre Gottardo si sono rifiutati di dare la mano a una maestra con la motivazione che Maometto non aveva mai toccato una donna che non fosse sua moglie, e che a quell’epoca le donne si erano coperte perché solo i mariti potevano toccarle.

Quelle femministe che per ottuse questioni ideologiche hanno difeso e continuano a difendere da noi la cosiddetta libertà di indossare il burqa dovrebbero finalmente decidersi ad aprire gli occhi sul fatto che stanno difendendo l’indifendibile e stanno “portando il sacco” proprio a questi fanatici islamisti che sono i peggiori nemici dei musulmani laici e bene integrati e che rappresentano l’humus da cui spuntano i terroristi ed i fiancheggiatori dell’ISIS.  

Ma cosa ci fanno ancora in Europa questi pericolosi islamisti radicalizzati che odiano l’Occidente, non vogliono integrarsi e rappresentano un pericolo per tutto il Continente? Cosa sia spetta espellerli, a dichiarare fuorilegge i  movimenti politici pseudoreligiosi che soffiano sul fuoco antioccidentale ( come i Fratelli Musulmani, i Wahabiti, i Salafiti) e a chiudere le loro moschee. Quante altre stragi di innocenti occorreranno in Europa prima di svegliarsi e reagire?

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE