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L'OSPITE30 minuti, quel poco che basta... per mentire alla popolazione ticinese?

10.02.16 - 10:16
Giangiorgio Gargantini, Responsabile del settore terziario per il Sindacato UNIA Regione Ticino e Moesa
30 minuti, quel poco che basta... per mentire alla popolazione ticinese?
Giangiorgio Gargantini, Responsabile del settore terziario per il Sindacato UNIA Regione Ticino e Moesa

«Solo una mezz'ora supplementare», scrivono le associazioni padronali del commercio ticinese, probabili autori della campagna di cartellonistica stradale che invita la popolazione a sostenere la nuova legge sull’apertura dei negozi in votazione il 28 febbraio prossimo. Ma di che mezz’ora parlano? Di quella che è stata utilizzata per concepire una campagna basata su menzogne alla popolazione e abbracci alla parte sindacale disposta a sostenerle?

Perché la realtà, come presentata dall’autorità cantonale nell’opuscolo informativo ufficiale, è ben diversa! Leggiamo: «In particolare, la legge prevede orari di chiusura fino alle ore 19 dal lunedì al venerdì (salvo il giovedì, con chiusura immutata alle ore 21.00), e alle ore 18.30 il sabato. L'apertura tra le ore 10.00 e le ore 18.00 è ammessa in tutto il Cantone e per i negozi di ogni genere nelle feste infrasettimanali non parificate alla domenica (escluso il Primo maggio) e nelle domeniche che precedono il Natale, dopo l'Immacolata. L'apertura generalizzata dei negozi può essere concessa per un massimo di tre domeniche all'anno, definite annualmente dal Dipartimento competente». Quindi 3.5 ore supplementari in più ogni settimana (oggi, deroghe specifiche escluse, gli orari di chiusura sono le 18.30 in settimana, le 21 al giovedì, e le 17 al sabato), una domenica supplementare (tre al posto delle uniche due sottoposte oggi ad apertura generalizzata tra l’8 e il 25 dicembre) e 4 giorni festivi di apertura supplementare a regime generalizzato: San Giuseppe (19 marzo), Lunedi di Pentecoste, Corpus Domini e Ss. Pietro a Paolo (29 giugno). Allora, chi mente alla popolazione? Chi fa demagogia? Perché di questo UNIA è stata accusata qualche giorno fa dalla Federcommercio ticinese!

E a proposito di menzogne, non ci si ferma (purtroppo!) alla questione dei 30 minuti … Nel volantino che le stesse associazioni padronali fanno distribuire dalle varie direzioni di sede ai dipendenti possiamo anche leggere che «Le garanzie acquisite non vengono toccate». E via elencando queste garanzie: «La Legge Federale sul lavoro, il Contratto Collettivo di Lavoro (CCL) della vendita, Il contratto normale...». Il CCL della vendita? Ma quindi... è bastato parlarne perché il CCL prendesse forma anche all’insaputa dei sindacati? Come è possibile che si comunichi al personale che “il CCL della vendita” è una garanzia acquisita “che non verrà toccata”, quando questo CCL semplicemente... non esiste? Un’ ulteriore menzogna vergognosa e inaccettabile, figlia di quell’arroganza che il popolo saprà sanzionare nelle urne!

E visto che in questa campagna non ci si vuole privare di niente, sul retro del volantino in questione si termina addirittura con una nota umoristica. Relativamente al consenso necessario per lavorare nei giorni festivi, gli autori scrivono «per turni durante le domeniche o giorni festivi ufficiali serve il vostro consenso e nessuno vi può obbligare». Certo, questo è la teoria prevista dalla legge su lavoro. La realtà è purtroppo ben diversa... quanto tempo credete possa restare sotto contratto un dipendente che dovesse invocare questo diritto per non lavorare un giorno festivo o una domenica? Probabilmente, nemmeno i famosi “30 minuti” tanto cari alle associazioni padronali del settore della vendita...

 

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