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L'OSPITENon facciamo autogol, votiamo Sì al secondo tunnel al San Gottardo

02.02.16 - 10:44
Fernando Brunner, già presidente di Hotelleriesuisse Ticino, vicepresidente di Ticino Turismo
Non facciamo autogol, votiamo Sì al secondo tunnel al San Gottardo
Fernando Brunner, già presidente di Hotelleriesuisse Ticino, vicepresidente di Ticino Turismo

Tre anni. Questo è il lungo periodo che ci ritroveremo ad affrontare senza un collegamento stradale con il resto della Svizzera. Tre anni. Un lasso di tempo enorme durante il quale la galleria del San Gottardo rimarrà chiusa. Tre anni. Una durata lunghissima che nuocerebbe in modo importante al nostro Ticino. Per il mio settore, quello del turismo, un tale scenario sarebbe devastante. Non dare più la possibilità al visitatore d’oltralpe o germanico di poter raggiungere il nostro Cantone in automobile sarebbe un attacco frontale all’intero settore. Ricordo infatti che circa il 70% degli ospiti pernottanti utilizza il mezzo privato motorizzato per recarsi in Ticino (soprattutto l’auto). Fra gli ospiti di giornata tale percentuale sale all’80% e per gli ospiti dello shopping al 90%, come ben descritto dallo studio sull’Impatto economico del turismo in Ticino.

Insomma, a rischio c’è un settore che nel nostro Cantone rappresenta il 9,6% del PIL e che dà lavoro a ben 22.000 persone. Non mi stancherò mai di ripetere queste cifre. Stiamo parlando di un pilastro dell’economia cantonale e questo soprattutto grazie ai turisti provenienti dalla Svizzera tedesca e dalla Germania. In veste di albergatore e di ex presidente di Hotelleriesuisse Ticino, non posso che dirmi allarmato di fronte a uno scenario come quello di una chiusura della galleria per 980 giorni. Come sottolineato dall’Agenzia turistica ticinese in una recente presa di posizione, il settore alberghiero e quello della ristorazione sarebbero confrontati con enormi difficoltà, mentre per quanto riguarda le stazioni di servizio e i ristoranti sull’autostrada le conseguenze sarebbero addirittura drammatiche. Si prevedono perdite milionarie. È dopo la riapertura del tunnel? Siamo davvero sicuri che questi esercizi torneranno ad essere attrattivi dopo un periodo così prolungato di chiusura? No, il nostro settore, già messo sotto pressione da altri fattori come la forza del franco e la globalizzazione dell’industria turistica, davvero non merita questo.

Oltre alla questione economica mi sembra che il fattore vite umane vada preso in considerazione molto più seriamente. Basta essere stolti e pensare che le sciagure capitino solo agli altri. Con 15'000 passaggi giornalieri in media, con un solo tubo continueremo a vivere l’incubo di nuove catastrofi che potrebbero coinvolgere anche noi stessi o un nostro caro.

Il prossimo 28 febbraio invito dunque tutti i cittadini che hanno a cuore la vita e il nostro Cantone a votare Sì alla costruzione di un secondo tunnel al San Gottardo. Il progetto, sostenuto dal Consiglio federale, è l’unica valida soluzione che permette sia di risanare la ormai vetusta galleria attuale, sia di non rimanere isolati per oltre tre anni. L’alternativa paventata dagli oppositori, ovvero le stazioni di trasbordo, non farebbe altro che scoraggiare ancora di più i nostri amati turisti i quali, oltretutto, necessitano del loro mezzo privato per visitare le magnifiche vallate e i luoghi più discosti del nostro Cantone. Non facciamo autogol, votiamo Sì al secondo tunnel al San Gottardo.

 

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