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L'OSPITENoi, schiavi del debito

27.01.16 - 10:29
Andrea Censi
Noi, schiavi del debito
Andrea Censi

"Ci sono due modi per conquistare e rendere schiava una nazione. Uno è con la spada, l'altro è con il debito", queste le parole di John Adams, secondo presidente USA, che pronunciò oltre 200 anni fa.

Lunga vita al Ré! Ebbene si, anche in Svizzera abbiamo un potente sovrano: sua maestà il Debito. Ad oggi, il debito pubblico creato dall'amministrazione federale, cantonale e comunale è di, franco più franco meno, 225 miliardi. A suddividerlo equamente pro capite (neonati e centenari compresi), ognuno di noi ha un conto "risparmi" in cifre rosse per 30'000 franchi (oltre 45'000 se ripartito sui soli lavoratori). Margaret Thatcher disse che "non esistono i soldi pubblici ma solo i soldi dei cittadini", ed io vorrei completare la frase con: non esite il debito pubblico ma solo i debiti dei cittadini.

Abbiamo speso più di quello che avremmo potuto e continuiamo a farlo. Tasse ed imposte rappresentano il budget che il cittadino è "disposto" a pagare per far fronte ai servizi che lo Stato offre, il debito pubblico è invece quanto l'amministrazione e la politica spende in più di quanto "pattuito". Personalmente la chiamo truffa od amministrazione infedele. Di fatto creare debito pubblico non è altro che aumentare il prelievo fiscale (imposte o tasse) senza chiedere nulla al popolo: per il 2015 ti tasso per il 30% del tuo reddito che mi paghi a 30 giorni e per il 10% (debito pubblico creato nell'anno corrente) che mi pagherai nel futuro.

Potrà sembrare una spiegazione semplicistica, ma oggettivamente è ciò che realmente accade da sempre, ma la politica è riuscita, con poche spiegazioni e tante parole astruse ed altisonanti, a fregarci nel tempo ben 225 miliardi che prima o dopo dovremo pagare.

Oltre 2000 anni fa già Cicerone disse: "il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debito pubblico ridotto, l'arroganza della burocrazia moderata e controllata, e l'assistenza alle nazioni estere tagliata, per far si che Roma non vada in bancarotta". Roma cadde, dalla storia si dovrebbe imparare. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum ed aggiungerei idiota.

 

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