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L'OSPITEGottardo: e la sicurezza tra Chiasso e Airolo?

25.01.16 - 17:03
Fabio Guarneri, Membro comitato WWF Svizzera italiana
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Gottardo: e la sicurezza tra Chiasso e Airolo?
Fabio Guarneri, Membro comitato WWF Svizzera italiana

Nelle ultime settimane il dibattito sul Gottardo ha cambiato rotta. L'ultimo rapporto USTRA (Ufficio federale delle strade, del dipartimento della Leuthard!) afferma che il Gottardo può restare in funzione almeno fino al 2035 con un risanamento stimato a un costo di circa 150 milioni di franchi. Questo prevede solo chiusure notturne a intervalli regolari senza chiusure prolungate. La grande paura della chiusura dei tre anni, è uno spauracchio che è ormai svanito nella nebbia della retorica dei fautori al raddoppio. Non è quindi vero che senza un secondo tubo il Ticino sarà isolato dal resto della Svizzera: questo è un punto importantissimo. E non si tratta solo di sfruttare maggiormente la ferrovia per il trasporto di merci e rispettare l'articolo costituzionale per la protezione delle Alpi. No, si tratta di poter garantire una continuità nell'utilizzo del Gottardo durante i lavori di risanamento. Questa opzione è la più economica (risparmio di più di 2 miliardi di franchi), è la più ecologica, è costituzionale, e incoraggia la Nuova trasversale ferroviaria alpina. Questo rapporto ha messo in difficoltà il grande argomento dell'isolamento. Caduto questo tema rimane un ultimo argomento: la sicurezza. In questi tempi in cui si parla solo di (in)sicurezza, il Gottardo appare oggi come una galleria pericolosa che solo i più avventurosi si arrischiano a percorrere. 

A questo proposito occorre portare altri chiarimenti. Innanzitutto, la galleria autostradale è sicura, come affermato dallo stesso Consiglio federale nel 2009: "dalla catastrofe del 2001, gli incidenti sono diminuiti in maniera significativa, tanto che oggi (il San Gottardo) figura tra le più sicure dell'intera rete delle strade nazionali". Tra il 2003 e il 2013 vi sono stati otto decessi per incidenti nella galleria (fonte Consiglio federale), mentre sull'autostrada Chiasso-Airolo nello stesso periodo ci sono stati 28 decessi (fonte Polizia cantonale). Secondo, come confermato dall'UPI (Ufficio prevenzione infortuni), già con un aumento del 3% del traffico verrebbe nuovamente annullato il guadagno di sicurezza dato da un secondo tubo. Raddoppiando la capacità di transito attraverso le Alpi, sarebbe ipocrita affermare che il traffico aumenterà meno di un irrisorio 3%. Per ridurre quindi sensibilmente il rischio d’incidenti dentro al Gottardo, si travasa proporzionalmente il rischio di incidenti sull'autostrada da Chiasso ad Airolo. Per avere un'autostrada meno sicura spenderemmo la bellezza di tre miliardi di franchi. Infine, dato che diversi degli incidenti che accadono nel Gottardo sono legati al traffico pesante, trasferire il traffico merci su rotaia, è già di per sé una politica di miglioramento della sicurezza in galleria. A chi vuole pensare a un futuro sostenibile non resta che votare No al Raddoppio il prossimo 28 febbraio.

 

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