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L'OSPITEWEF 2016 ed esercito svizzero

23.01.16 - 12:00
Rene Grossi, Presidente GG di Gordola e candidato al Municipio
WEF 2016 ed esercito svizzero
Rene Grossi, Presidente GG di Gordola e candidato al Municipio

In questi giorni si sta svolgendo il World Economic Forum a Davos, un incontro seguito con grande attenzione da tutte le nazioni del mondo. Un appuntamento che, a dire dell’esercito svizzero, è sempre stato al sicuro da qualsiasi attacco straniero. Vi è infatti il dispiegamento di molti militi, poliziotti/e di tutta la Confederazione che garantiscono un servizio serio e di qualità come dev’essere in questi casi. In particolar modo in un periodo come questo, in cui la sicurezza dev’essere ai massimi livelli per possibili attentati in tutto il mondo.

L’esercito svizzero, sempre rappresentato da tutti come un fiore all’occhiello, negli ultimi giorni non fa che riempire pagine di giornale in modo non esemplare. Poiché è stato riscontrato un abuso di sostanze stupefacenti come cannabis e cocaina (vedi articolo del CDT del 22.1.2016) tutti si chiederanno che esercito abbiamo e se sia ancora sicuro svolgere questo incontro in Svizzera.

Come hanno potuto i militi prendere possesso di questi stupefacenti e portarli nel luogo del loro servizio militare? Tutta la sicurezza a Davos dev’essere in ogni momento pronta a intervenire in caso di attacco. Come avrebbero fatto questi militi ad agire in modo efficace in queste condizioni?

Com’è potuta accadere una simile infrazione alla legge militare? Soprattutto in un momento così importante per la nostra nazione, poiché tutti i media mondiali guardano con molta attenzione a Davos.

Inoltre queste persone sono munite di armi da fuoco cariche, come si fa a dare loro queste armi?

Bisogna anche tenere in considerazione che si è trattato di soli 12 militi su 3500 dispiegati al fronte. Un piccolo numero ma basta una singola persona non attenta e potrebbe accadere un fatto grave.

Il 19 gennaio al Quotidiano hanno illustrato il nostro Battaglione di fanteria 30 con orgoglio che si stava preparando a questo evento molto importante. Per noi ticinesi era un momento di grande onore. Ma quest’oggi purtroppo tutti noi ci poniamo delle domande per un fatto grave. Il nostro Battaglione non opera nella così denominata ‘zona rossa’, ma controlla la ‘zona gialla’, cioè la zona circostante che dovrebbe essere la più importante ed efficace.

Cosa penseranno i quasi 2500 leader mondiali arrivati nella regione grigionese? Come svizzeri che figura facciamo con il resto del mondo?

Infine, elogio tutti gli altri militi che con perseveranza e grande forza di volontà hanno assicurato la sicurezza del meeting, senza nessun incidente.

 

Rene Grossi, Presidente GG di Gordola e candidato al Municipio

 

 

 

 

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