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L'OSPITENon solo Franco Forte

16.11.15 - 09:55
Matteo Quadranti, deputato e membro CGF
tipress
Non solo Franco Forte
Matteo Quadranti, deputato e membro CGF

Il PPD, a febbraio, presentava una mozione per creare un «gruppo di riflessione strategica per la valutazione delle conseguenze dell'apprezzamento del franco». Il Consiglio di Stato reputava che lo spirito della mozione fosse già stato fatto proprio e tradotto in pratica, ad es. con la nuova legge sul turismo e il credito quadro di fr. 24'000'000.-- per il finanziamento delle attività dell'Agenzia turistica ticinese, la Revisione parziale delle Leggi sul rilancio dell’occupazione e quella sull’ innovazione. della Gestione, dando atto che il franco forte comporta conseguenze importanti per la nostra economia, ha quindi preso nota di diverse misure e studi nel frattempo pubblicati da parte di banche, associazioni economiche (AITI, CC-TI, Economiesuisse,…), oltre alle misure proposte dal nostro Consigliere federale Schneider-Amman. Inizialmente in Commissione vi erano divergenze circa l’accoglimento della mozione. Il PPD voleva una supercommissione che tematizzasse la questione del franco forte ritenendo che negli innumerevoli tavoli di lavoro già esistenti non si facesse abbastanza. Le altre forze politiche, e in particolare il PLR, riteneva invece che un ulteriore gruppo di lavoro specifico fosse limitativo dal momento che gli attori da coinvolgere di fatto sono sempre i medesimi (Associazioni economiche, Sindacati, USI, SUPSI,...). Ad ottobre, l’audizione del Consigliere di Stato Vitta, durante la quale egli presentava la sua idea di avviare una dialogo tra politici, mondo economico, sindacale e accademico sul tema del futuro economico in Ticino, cascava a fagiolo consentendo ai membri della commissione di far confluire il tutto in un ben più ampio dibattito pubblico per rapporto a quanto voluto inizialmente dal PPD. L’iniziativa di Christian è lodevole e di ampio respiro come d’altro canto il sottoscritto auspicava e proponeva in un documento di lavoro interno al partito del 17 dicembre 2013. Si sa, in politica spesso i tempi devono maturare. Nel frattempo il nostro Cantone può contare su alcuni studi quali quello dell’IRE “Ticino futuro” (marzo 2015) e quello “Oltre metà del guado” (ottobre 2015) stilato dal Prof. Baranzini e altri collaboratori. Entrambi intravvedono le medesime macro-aree d’azione sulle quali il Ticino dovrebbe contare in futuro: moda, scienze della vita/biotecnologie, meccanica e elettronica, turismo. Determinanti resteranno la formazione e la ricerca così come la risoluzione di problemi tra città e periferie e la mobilità. Da questi studi appare che la nostra economia non è più a rimorchio e pur soffrendo è sulla buona strada per le sfide future. Sarebbe davvero ora che certa politica smettesse di iniettare paure nei cittadini. Da più parti si chiede a gran voce di voltar pagina: abbiamo bisogno di più positività, fiducia nei nostri mezzi e coesione sociale. La nuova arte di governare detta “Nudge”, ovvero della “spinta gentile” dice che dovremmo cominciare a verificare l’efficacia e la veridicità di ciò che presumiamo. Lavoriamo quindi sui dati di fatto, non sulle percezioni (indotte) o le convenienze elettoralistiche. Forza Christian, il gruppo PLR è pronto a dibattere di futuro.

 

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