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L'OSPITERilancio della vita nelle zone periferiche

22.09.15 - 10:12
Marco Passalia, deputato PPD in Gran Consiglio
Tipress
Rilancio della vita nelle zone periferiche
Marco Passalia, deputato PPD in Gran Consiglio

I segni del passato del nostro Cantone ci mostrano che il Ticino fu abitato omogeneamente su tutto il territorio. L’economia di sussistenza, le attività agricole e la pastorizia così come la morfologia del territorio imponevano questo tipo di sviluppo. L'evoluzione socio-economica verso il settore secondario e verso quello dei servizi ha dunque portato ad una concentrazione della popolazione nei centri urbani e al conseguente spopolamento delle zone più periferiche. Si vennero a creare da una parte gli agglomerati in cui furono centralizzate le attività lavorative e, dall’altra, le zone periferiche, da alcuni anche definite “zone a basso potenziale”. Il potenziale a cui si fa riferimento è riconducibile a caratteristiche comuni: localizzazione lontana dai centri urbani e da un asse di transito principale; predominanza della natura; bassa densità abitativa; declino demografico e invecchiamento della popolazione; perdita di posti di lavoro; dissesto finanziario dei comuni e così via.

Questa definizione è importante per poter valutare quali possano essere le azioni ed i progetti che rivaluterebbero il vero potenziale di queste zone periferiche e di tutta la nostra regione nel suo insieme. La scelta di vivere in montagna o in valle non dovrebbe essere considerato come un atto di esclusione o di isolamento, anzi. Per promuovere questi luoghi bucolici, sani e sicuri è necessario però poter soddisfare anche altre necessità fondamentali: il posto di lavoro, l’accesso all’abitazione primaria, un carico fiscale non eccessivo nonché un collegamento fisico e virtuale affidabile con il resto del Cantone. Per poter ridare vita alle zone periferiche sono necessarie numerose misure coordinate - che non vogliono creare contrapposizione con i centri urbani - in grado di incentivare le famiglie a scegliere come centro dei propri interessi una località al di fuori dei principali agglomerati. Non è una questione di solidarietà o di sussidi ma di condizioni quadro favorevoli. D'altra parte se le zone periferiche sono più forti e dinamiche, tutto ciò va vantaggio dell’intero territorio cantonale.

Per questo motivo il partito popolare democratico per la legislatura in corso 2015-2019 intende impegnarsi a fondo lanciando innanzitutto un’iniziativa costituzionale ed allo stesso tempo tutta una serie di atti parlamentari. Da una parte, con l’iniziativa s'intende inserire nella Costituzione cantonale la montagna come patrimonio ambientale, identitario, storico ed economico di tutti i ticinesi; questa iniziativa dovrà sfociare in una legge ad hoc oppure - per evitare ulteriore burocrazia - in un adeguamento delle leggi esistenti. Dall’altra parte, per essere concreti e passare subito dalle parole ai fatti, i popolari democratici si faranno promotori di varie misure tra cui: (1) sostegno alle famiglie che vogliono stabilirsi in zone periferiche attraverso un’agevolazione fiscale; (2) sostegno all’occupazione e alle iniziative imprenditoriali nelle zone periferiche; (3) creazione di posti di lavoro delocalizzando determinati servizi dell’amministrazione pubblica; (4) sostegno alle famiglie che vogliono stabilirsi in zone periferiche attraverso un accesso facilitato all’abitazione primaria; (5) rivedere la burocrazia relativa alla legge edilizia; (6) rivedere il PUC-PEIP: riappropriamoci dei nostri rustici; (7) creazione di una commissione speciale parlamentare “zone periferiche”.

Il PPD crede fermamente in questo rilancio e nei prossimi mesi, a partire da subito, continuerà a promuovere le politiche a favore delle zone periferiche impegnandosi a mettere in atto le misure summenzionate grazie al lavoro del gruppo parlamentare.

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