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L'OSPITEPer una Casa rosso-verde e popolare!

15.09.15 - 08:44
Raoul Ghisletta, candidato PS al Consiglio nazionale
Per una Casa rosso-verde e popolare!
Raoul Ghisletta, candidato PS al Consiglio nazionale

Il rilancio del Partito socialista e dei Verdi passa attraverso la costruzione di una Casa rosso-verde e popolare. Una Casa che accolga tutte le componenti di quest’area, lasciando ad ognuna di essa un’autonomia importante, tale da garantirle una riconoscibilità e uno spazio d’azione politica. Una Casa aperta, dialettica e capace di sviluppare una comunicazione politica sui temi che interessano la popolazione.

Oggi abbiamo un Partito socialista formato da una componente eurofila e da una componente eurocritica preoccupata per il degrado del lavoro dipendente e indipendente creato dal liberismo europeo. Le due componenti, passate le elezioni nazionali, discuteranno animatamente in vista del congresso ordinario e della scelta del nuovo presidente. Già nel corso dell’ultimo congresso sulla congiunzione rosso-verde si è visto un confronto serrato, sfociato in una sconfessione della direzione PS, che però poi si è rifatta successivamente in votazioni prese dagli organismi più interni (Conferenza cantonale, Comitato cantonale).

Anche i Verdi ticinesi hanno due aree al loro interno. Vi ritroviamo una componente molto euroscettica ed una componente “verde fuori/rossa dentro”. Quest’ultima non ha apprezzato il sostegno dei Verdi all’iniziativa contro l’immigrazione di massa e l’adesione del coordinatore all’Associazione No alla strisciante adesione all’Unione europea, promossa da Christoph Blocher. La strategia “a tutto campo” del coordinatore Savoia non ha portato una crescita di seggi alle elezioni cantonali, ma oggettivamente ha consentito di acquisire il sostegno della Lega all’iniziativa popolare cantonale per i salari minimi, sostegno che si è rivelato decisivo per superare la soglia del 50% nella votazione popolare.

A mio parere l’attuale divisione dell’area rosso-verde pesa negativamente per vari aspetti:

- al Consiglio nazionale, la spaccatura ostacola la riconquista del secondo seggio
- al Consiglio degli Stati, la spaccatura ostacola una battaglia forte per il seggio
- nei municipi di vari centri, la spaccatura ostacola la conquista o la riconquista di un seggio
- al governo cantonale, la spaccatura rischia di far perdere il seggio socialista a profitto dei liberali, che sta diventando indubbiamente il partito più lontano dalle posizioni dell’area rosso-verde, vista la chiarissima svolta a destra del presidente Cattaneo.

Ora appare chiaro che un’alleanza di tutte le forze politiche verdi e socialiste apporterebbe vantaggi a tutte le componenti e le toglierebbe dalla scomoda posizione di perdenti, in cui nelle ultime elezioni siamo finiti. A Lugano la recente riuscita della raccolta firme del referendum contro il costoso ed inefficace Piano dell’agglomerato del Luganese mostra come si possa collaborare utilmente per uscire da una posizione di emarginazione dell’area rosso-verde ed aprire un dibattito su un tema fondamentale come lo sviluppo sostenibile e a misura d’uomo nella regione.

Una casa rosso-verde dovrebbe poggiare a mio parere su alcuni pilastri:

- la definizione di un nucleo programmatico comune per le elezioni comunali, cantonali e federali
- il rispetto reciproco delle posizioni politiche delle componenti sugli aspetti non compresi dal nucleo programmatico comune
- la creazione di liste unitarie per gli esecutivi municipali e cantonali
- la congiunzione delle liste per il Consiglio nazionale
- la creazione di una lista unitaria per l’elezione del Consiglio degli Stati.

Il tempo è poco in vista dei prossimi appuntamenti elettorali di primavera e pertanto bisogna cominciare a parlarne già ora.

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