Cerca e trova immobili

L'OSPITEScene che non devono mai più ripetersi: la Svizzera si faccia rispettare

14.09.15 - 14:00
Oreste Pejman, candidato Consigliere Nazionale al Parlamento svizzero, Numero 7 Lista 14
Scene che non devono mai più ripetersi: la Svizzera si faccia rispettare
Oreste Pejman, candidato Consigliere Nazionale al Parlamento svizzero, Numero 7 Lista 14

Ieri un gruppo di Turchi e un gruppo di Curdi si sono affrontati in una scena di guerriglia urbana assurda e di pura follia a Berna. Addirittura un turco ha investito a piena velocità delle persone con la sua auto. La scena, filmata da alcuni presenti, è agghiacciante. Gli scontri hanno portato al ferimento di decine di persone, tra cui diversi agenti e un cane poliziotto.

La sera, dopo che tutto pareva finito, decine di persone hanno preso d'assalto lo stabile della polizia, dove vi è anche il Tribunale cantonale, lanciando sassi e bottiglie.
Le immagini sono davvero agghiaccianti, non volevo credere ai miei occhi. Queste scene non devono mai più ripetersi in Svizzera, che è una Nazione di pace. Chi viene qui deve lasciare fuori dai nostri confini i suoi problemi e l'odio verse le altre etnie, perché qua ciò non è tollerato!
Conosco tante persone per bene, molti Curdi per bene e turchi, integrati, che non hanno niente a che fare con queste persone e so che le loro comunità si distanzieranno da loro. Per colpa di poche persone incivili, non si deve generalizzare su tutta la loro comunità: le persone per bene e integrate (la grande maggioranza) non devono essere messe in mezzo. D’altro canto però bisogna essere chiari: chi viene in Svizzera, si vuole integrare, vivere in pace nel rispetto del prossimo, vuole rispettare le nostre leggi e le nostre istituzioni: è benvenuto! Chi invece non vuole fare ciò, va prima sanzionato, come previsto dalla legge, e poi deve lasciare la Svizzera. La Svizzera deve essere aperta e accogliente con chi la rispetta.

Oreste Pejman, candidato Consigliere Nazionale al Parlamento svizzero, Numero 7 Lista 14

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE