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L'OSPITEExpo: accessibilità perfetta in una cornice traballante

02.07.15 - 10:33
Daphne Settimo, Responsabile Cultura e Tempo Libero InSuperAbili
Expo: accessibilità perfetta in una cornice traballante
Daphne Settimo, Responsabile Cultura e Tempo Libero InSuperAbili

Su Expo si discute tanto, e su tutto. Pareri positivi e negativi si intrecciano, su svariati argomenti, dalle diverse modalità di sviluppare il tema principale ai costi d’accesso, dalle conferenze alle giornate tematiche fino alle visite di capi di stato. E per quanto riguarda l’accessibilità?

È con questo quesito che, da responsabile del gruppo InSuperAbili, team di sportivi con disabilità fisica, ho deciso di affrontare l’esposizione universale 2015, non senza qualche perplessità. Sulla pagina internet dedicata è possibile rilevare alcune informazioni, che subito mi mettono in allarme. Per le persone con andicap, infatti, non è possibile riservare in modalità elettronica i biglietti, ma è necessario scaricare e compilare un modulo di richiesta di ben sei pagine (in italiano, francese o inglese), il quale, con l’aggiunta di un certificato di invalidità (ma va bene anche un permesso di parcheggio unito ad un documento d’identità) dà la possibilità di accedere ad un prezzo agevolato (20€ o 17, se si riesce a riservare in data fissa, con un certo anticipo, inviando per e-mail il dossier richiesto) con entrata gratuita per un possibile accompagnatore.

Anche l’accesso in automobile (nel nostro caso, con un furgone) non sembra scontato: sulla mappa compaiono diverse possibilità di sosta, ma alcune aree sono servite da navette, per altre non è chiara la presenza di posti riservati e la vicinanza effettiva agli ingressi. Decido così di prenotare un parcheggio presso l’entrata principale di Merlata, la quale dispone di 30 spazi accessibili. In teoria, però, senza una riservazione non sarebbe possibile accedervi, ma questa si ottiene solo inviando il già descritto modulo di richiesta, che non è possibile trasmettere visti i tempi ristretti. Dopo alcune e-mail e telefonate, mi viene comunque concessa la possibilità di entrata in una specifica area, previo annuncio, al tasto SOS, della situazione. Infine, un’ultima richiesta: una nostra atleta vorrebbe portare con sé Neska, il suo fido labrador da terapia. Ancora e-mail: il cane potrà accedere solo se accompagnato da un certificato che ne attesti la finalità terapeutica.

È così che, lunedì 29 giugno, gli InSuperAbili Cinzia, Laura e Davide, accompagnati da Monica, Cristina, nonché dalla sottoscritta, partono alla volta di Milano, con un furgone ed un’automobile, armati di certificati, permessi, documentazioni e quant’altro. Alle 9.45 raggiungiamo il parcheggio di Merlata, e qui i primi problemi, non tanto legati alla riservazione, per la quale c’è molta flessibilità, ma più che altro agli spazi di sosta, che prevedono un’altezza massima, per i veicoli, di 2 metri, e quindi non praticabili per il nostro furgone! L’automobile viene fatta entrare, mentre con il furgone sono costretta a far scendere le persone in carrozzina davanti all’entrata, per poi posizionarlo in un luogo diverso da quello preventivato. Una volta ricompattato il gruppo, veniamo avvisati di un guasto all’ascensore, senza cui non è possibile accedere al sito. Ci viene proposto lo spostamento tramite bus navetta, il quale però può trasportare una sola persona in carrozzina alla volta e che ha una cadenza di 30 minuti. Insomma, fatti due conti, occorrerebbe un’ora e mezza per arrivare tutti insieme all’entrata, tenendo poi presente la stessa tempistica anche al rientro. Decidiamo intanto di acquistare i biglietti, nell’attesa che l’ascensore venga riparato, valutando nel frattempo la possibilità di spostamento. Alla biglietteria il tutto si svolge discretamente bene: la ragazza addetta non ha mai visto un certificato d’invalidità svizzero, per cui occorre qualche spiegazione, ma alla fine riusciamo ad ottenere i ticket richiesti. Mentre ci accingiamo a pagare, veniamo informati che l’ascensore è ora agibile. Al controllo iniziale veniamo però bloccati a causa di Neska, che paziente aspetta che i suoi documenti vengano controllati; a quanto pare, è il primo cane da terapia ad accedere ad Expo, per cui la sua presenza richiede qualche consulto… Alle 10.45, dopo un’ora dal nostro arrivo, riusciamo finalmente a raggiungere l’esposizione percorrendo la passerella principale. Da questo momento, la visita è perfetta: all’ingresso troviamo dei giovani volontari che ci forniscono una cartina e ci indicano i luoghi più belli da visitare. Accediamo ai padiglioni che abbiamo scelto grazie alla presenza di rampe ed ascensori. Quasi ogni ingresso è dotato di una corsia preferenziale, per cui i tempi di attesa sono notevolmente ridotti; all’interno di ogni struttura, inoltre, gli addetti indicano con gentilezza i percorsi alternativi. Le toilette sono quasi ovunque accessibili, sia all’interno dei padiglioni che dei ristoranti così come i servizi pubblici, la cui pulizia è molto curata. Le pavimentazioni (salvo un paio di eccezioni) permettono alle carrozzine di muoversi agevolmente e riusciamo a servirci in qualsiasi bar e ristorante senza difficoltà. Preoccupata dalle premesse iniziali, avevo preventivato di concludere la visita verso le 17 – 18, ma l’ambiente si rivela talmente piacevole che

decidiamo di intrattenerci per la serata, cenando presso il ristorante proposto dal padiglione Germania. All’uscita, mentre cerco di recuperare il furgone, un’amara sorpresa: resto bloccata alla sbarra d’uscita, poiché il mio permesso, creato per il parcheggio disabili, non è compatibile con l’area di sosta della quale ho dovuto usufruire in alternativa a causa dell’altezza del mezzo. Suono il campanello di SOS ma non ricevo risposta. Mi incammino verso l’entrata del parcheggio alla ricerca di un addetto, ma non trovo nessuno. Sono passate le 22 e l’area è ormai quasi deserta. Telefono dunque alle persone rimaste all’uscita in attesa, le quali si adoperano per cercare un responsabile. Fortunatamente, dopo qualche minuto, un agente di sicurezza mi raggiunge e provvede alla mia uscita, con grande disponibilità. È così che si conclude la nostra prima visita ad Expo; già, la prima, perché affascinati dall’esposizione e convinti dall’eccellente pianificazione, torneremo sicuramente per una seconda esperienza, durante la quale vorremmo assistere allo spettacolo “ALLAVITA!” proposto dal Cirque du Soleil, con maggior consapevolezza rispetto alla mobilità in entrata, il cui servizio non è purtroppo all’altezza del bellissimo quadro offerto dal percorso espositivo.

 

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