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L'OSPITEMinusio (im)mobile

29.06.15 - 21:15
Alessandro Spano, segretario Giovani Liberali Radicali Locarnese e Valli
Minusio (im)mobile
Alessandro Spano, segretario Giovani Liberali Radicali Locarnese e Valli

Che la società in cui viviamo risolvesse i problemi vietando anziché dialogando, già lo si sapeva. E gli esempi, in questo senso, sono molti : si pensi al divieto d’accesso ai carnevali per i minori di 18 o addirittura 21 anni, al divieto di accendere musica all’aperto per i ristoranti dopo le 23 o di mettere schermi nelle piazze delle Città durante manifestazioni sportive, o ancora al divieto di organizzare feste in alcune Città del nostro Cantone (Bellinzona su tutte). L’ultimo divieto, in ordine cronologico, è stato introdotto dal Municipio di Minusio per vietare alle biciclette di passare - in determinate fasce della giornata - dalla stradina rossa che costeggia il Lago Maggiore. E di questo vogliamo parlare.

Primo, in un periodo in cui nel Locarnese regna l’immobilità a causa delle numerose colonne di automobili sull’asse Locarno-Bellinzona e viceversa, una misura del genere è fuori luogo poiché scoraggia l’utilizzo della mobilità lenta. Non solo, il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio stanno puntando sempre di più sulla bicicletta: basti pensare al credito quadro approvato nel 2012 o ai 31 milioni stanziati recentemente dal Parlamento, o, ancora, a quanto si punti su manifestazioni come Slow Up. Il Dipartimento del territorio ha, inoltre, istituito formalmente un gruppo strategico per la mobilità ciclabile. Questa misura del Municipio di Minusio è in netto contrasto con la politica in atto a livello cantonale e federale sulla bicicletta.

Secondariamente, ci chiediamo se questa decisione sia stata adottata nel pieno della legalità e del rispetto delle procedure legali. Qualche dubbio sorge poiché, con tale divieto, la libertà di movimento subisce un altro scossone e la misura non rispetta il principio della proporzionalità. Essa è idonea, necessaria e atta a risolvere il problema? Nello specifico, la misura non sembra essere idonea poiché automobili, roller, monopattini o skate hanno ancora il diritto di circolare e quindi la stessa non risolve il problema della sicurezza dei pedoni; la misura non risulta essere necessaria poiché finora non vi sono stati casi gravi o incidenti tali da richiedere un simile intervento; la misura non è atta a risolvere il problema in quanto vi potrebbero comunque circolare altri mezzi potenzialmente pericolosi come auto o roller, ma vi sarebbero altre misure più efficienti da adottare già richieste nel 2009 in una mozione, in cui si chiedeva di separare il campo stradale in una parte ciclabile e in una pedonale (con precedenza a quest’ultimi) o di posare linee trasversali per moderare la velocità.

Ancora una volta, invece, piuttosto che dialogare e portare attorno a un tavolo gli attori coinvolti, le autorità hanno deciso di vietare senza interpellare nessuno. Questo modo di procedere non va e non fa altro che aumentare la sfiducia nelle proprie istituzioni da parte dei cittadini. Per dire quindi basta, vi invitiamo a firmare la petizione online all’indirizzo www.alegar.ch

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