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L'OSPITEI giovani socialisti e i bilaterali

21.06.15 - 06:00
di Gioventù socialista Ticino
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I giovani socialisti e i bilaterali
di Gioventù socialista Ticino

A fronte dell’intensa e attesa discussione sul mercato del lavoro ticinese, nel contesto degli accordi bilaterali vigenti con l’Unione Europea, la Gioventù Socialista ha elaborato una sua presa di
posizione. Innanzitutto serve sottolineare che l’economia europea, sia essa in seno all’UE o alla Confederazione, è un’economia a conduzione liberista: deregolamentazione del mercato, facilità
nel licenziare e nell’assumere a condizioni sempre più estreme (a ore, su chiamata, e via dicendo), privatizzazioni ed esternalizzazioni, abbattimento degli ostacoli commerciali, eccetera.
A conti fatti a soffrirne sono i più deboli, sacrificati sui banchetti di pochi privilegiati.

In questo contesto e in quest’ottica si inseriscono anche gli accordi bilaterali tra Svizzera e UE, in particolare con la progressiva introduzione dell’accordo di libera circolazione delle persone dopo il
2002, avvenuta senza le necessarie e promesse misure d’accompagnamento. La libera circolazione delle persone dura e pura ha avuto effetti devastanti sul mercato del lavoro
ticinese, confrontato come altri cantoni di frontiera ad una pressione dall’estero dettata dall’ampia differenza salariale media con la vicina e popolata Lombardia. Chiaramente la colpa non è dei
frontalieri in cerca di lavoro e disposti ad accettare paghe più modeste dei residenti, ma dell’avarizia di molti imprenditori che approfittano del dumping e delle condizioni quadro svizzere,
lasciando le briciole ai lavoratori e sfruttando il territorio. 

Il calo dei salari, la sostituzione dei residenti, la precarizzazione e l’incremento dei casi di illegalità e sfruttamento sono fenomeni legati a questa dinamica incontrollata. Consapevole delle enormi distorsioni di tali accordi sul mercato del lavoro, la Sinistra ha proposto sin da subito l’istituzione di misure d’accompagnamento decenti, che potessero garantire degne condizioni ai lavoratori. Tali misure sono però state ampiamente bocciate dalle forze borghesi e dalla destra populista, che detengono la maggioranza politica in Canton Ticino ed in Svizzera.

La Lega dei Ticinesi, che tanto si dice a favore dei residenti e dei salariati, non si è mai convintamente schierata in favore delle misure d’accompagnamento, illudendo lavoratori e disoccupati e proponendo rottura tra di loro- con tanto di campagne oltre il limite della decenzapiuttosto che unione. Lo vediamo ancora di questi tempi con la melina tra gruppo parlamentare e Consiglieri di Stato leghisti sull’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”.  La Gioventù Socialista si oppone pertanto ad un mercato senza regolamentazione ed esige l’unione delle forze politiche progressiste e dei sindacati e una presa di coscienza e di
responsabilità da parte della Lega dei Ticinesi, poiché gli equilibri politici permettano l’implementazione delle indispensabili misure d’accompagnamento!

Comitato GISO

Gioventù socialista Ticino

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