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L'OSPITERaddoppio: calma e gesso

29.05.15 - 18:00
Andreas Barella, Coordinatore per la Svizzera italiana “No al Raddoppio”
Raddoppio: calma e gesso
Andreas Barella, Coordinatore per la Svizzera italiana “No al Raddoppio”

In questi giorni un clima isterico si è impossessato dei fautori del raddoppio del Gottardo. Uno dei loro mantra preferiti è il seguente: chi non vuole il raddoppio non propone valide alternative. Nulla di più sbagliato. Eccola qua, in poche righe la nostra alternativa. Nel semestre estivo la galleria e il passo rimangono aperti normalmente e i vacanzieri e le merci passano come ora. I lavori di risanamento si svolgono durante il semestre invernale, da novembre a Pasqua. In inverno i mezzi che transitano sotto il Gottardo sono pochissimi e ci stanno comodamente sul treno, come confermato a più riprese dalla Confederazione. Le vetture sono trasportate gratuitamente da Airolo a Göschenen e viceversa (linea ferroviaria di superficie), i camion del traffico interno da Biasca a Erstfeld (galleria di base). I camion UE in transito possono scegliere se andare sul treno da frontiera a frontiera oppure recarsi da qualche altra parte: a est hanno il Brennero, a ovest il Frejus. Se non gli va bene AlpTransit, si accomodino dove meglio gli aggrada! In questo modo i terminali di Biasca, dedicati ai camion ticinesi che vanno in Svizzera interna, potranno essere approntati e gestiti su spazi attualmente in disuso nella stazione merci di Biasca. Nessun bisogno dei mega terminali suggeriti dal Consiglio federale e che nemmeno noi vogliamo.

Il passo rimane chiuso come accade in questi giorni? È una seccatura, ma le auto passano comodamente in galleria: d’estate è aperta. Una frana blocca la ferrovia di superficie? È una seccatura, ma AlpTransit viaggia sottoterra, nessuna frana la può interrompere.

Lascio i dettagli tecnici a chi ha voglia di approfondirli, ma come vedete le alternative ci sono e anche se sono un po’ più lunghe da spiegare di un semplice raddoppio, hanno notevoli vantaggi. Ve ne elenco quattro, ma sono molti di più. Primo vantaggio: la soluzione da noi proposta costa 3 miliardi di franchi in meno della soluzione con il raddoppio, soldi che mancheranno per altri progetti stradali ticinesi. Secondo vantaggio: la nostra soluzione non affossa la politica dei trasporti elvetici, che da 20 anni attende che i camion vadano sul treno. Terzo vantaggio: la nostra soluzione non dà il colpo di grazia al Sottoceneri, che già ora soffre per il traffico da sud, che con un raddoppio delle corsie sotto al Gottardo, e un conseguente raddoppio dei camion in transito e dei turisti incolonnati tra Chiasso e Lugano, diverrebbe davvero invivibile. Quarto vantaggio: la nostra proposta non prende in giro né la Costituzione elvetica, che vieta l’aumento di capacità sotto le Alpi né le Cittadine e i Cittadini che hanno detto a più riprese che non vogliono il raddoppio e che vogliono le merci sul treno.

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