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L'OSPITERadio TV: un sistema più semplice, più giusto, meno caro

18.05.15 - 16:00
Sindacato Svizzero dei Mass Media - Sezione di Lugano
Ti-Press
Radio TV: un sistema più semplice, più giusto, meno caro
Sindacato Svizzero dei Mass Media - Sezione di Lugano

Revisione della legge Radio TV. Un sistema più semplice, più giusto, meno caro

PIÙ SEMPLICE: meno burocrazia e meno costi visto che non vi saranno più i controlli “polizieschi” della BILLAG. Il sistema di incasso sarà meno oneroso e meno caro. Saranno annullati i doppioni, il canone si paga una volta sola: i privati non pagheranno più per le case di vacanze, le piccole imprese pagheranno solo per la sede principale.

PIÙ GIUSTO: le nuove tecnologie permettono a tutti al giorno d’oggi di avere accesso in un modo o nell’altro ai programmi della SSR, beneficiando, in ogni regione linguistica, del confronto delle opinioni che sta alla base della democrazia e che solo il servizio pubblico può garantire. Oggi anche chi non ha una TV o la radio può dunque guardare o ascoltare i programmi della SSR con un PC. Estendendo a tutti l’obbligo di pagare il canone il nuovo sistema è quindi più giusto, poiché non vi sarà più la possibilità di sottrarsi al pagamento del canone pur beneficiando della stessa offerta di chi paga.

MENO CARO: il canone diminuirà da 462fr a 400fr per economia domestica.

La votazione del 14 giugno verte unicamente su una diversa modalità di finanziamento del canone. Tuttavia l’USAM e l’UDC stanno strumentalizzando l’oggetto in votazione conducendo una campagna farcita di argomenti non veritieri per attaccare il servizio pubblico garantito dalla SSR.

Il dibattito sul servizio pubblico audio visivo si svilupperà nei mesi che seguiranno la votazione con il previsto rapporto del Consiglio Federale e della Commissione federale dei media. Ma non ha nulla a che vedere con l’oggetto in votazione il 14 giugno.

Questa revisione non avrà alcuna conseguenza finanziaria per la SSR e non modificherà il suo mandato.

I principali beneficiari saranno le radio e televisioni private poiché riceveranno una quota maggiore del canone (fino al 6% contro il 4% di oggi) e maggiori finanziamenti per la formazione dei collaboratori, a favore di una migliore qualità del prodotto.

La campagna condotta dall’USAM e dall’UDC è puramente ideologica poiché le organizzazioni padronali, che difendono gli interessi delle imprese dovrebbero a rigor di logica sostenere una revisione che prevede di esonerare il 75% delle aziende dal pagamento del canone. Il 9% pagherà meno e solo il 5% delle grandi aziende pagherà un importo superiore ai 1000.-. Hotelleriesuisse e Gastrosuisse (membri dell’USAM) sono infatti a favore della revisione.

Votare NO il 14 giugno significherebbe rinunciare a pagare meno per la stessa offerta radio-tv e online. Significherebbe inoltre mantenere un sistema che comunque permette ad alcuni di non pagare ma di beneficiare ugualmente della stessa offerta di chi onestamente paga il canone.

Il 14 giugno bisogna quindi votare SÌ ad un sistema più semplice, più giusto e meno caro. SSM- sezione di Lugano, 18 maggio 2015.

 

 

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