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CANTONEL’iniziativa “Salviamo il lavoro” è un passo avanti

15.05.15 - 08:36
Raoul Ghisletta, sindacalista e granconsigliere socialista
Foto Ti-Press
L’iniziativa “Salviamo il lavoro” è un passo avanti
Raoul Ghisletta, sindacalista e granconsigliere socialista

Il Gran Consiglio ha accolto l’iniziativa popolare costituzionale elaborata del 9 aprile 2013 “Salviamo il lavoro in Ticino!”, che propone di ancorare nella Costituzione cantonale il diritto ad un salario minimo “sociale”, per assicurare un tenore di vita dignitoso ad ogni lavoratore e lavoratrice in Ticino. La modifica costituzionale deve essere ora approvata anche dal popolo, chiamato alle urne il prossimo 14 giugno.

Il salario minimo deve secondo l’iniziativa: 1) corrispondere ad una percentuale del salario mediano nazionale; 2) essere differenziato in base alla mansione svolta e al settore economico; 3) riguardare unicamente gli ambiti che non sono già coperti da un contratto collettivo con salario minimo obbligatorio.

Di fatto, in base al rapporto commissionale redatto dalla deputata socialista Raffaella Martinelli Peter, alla luce delle esperienze fatte nei Cantoni del Giura e di Neuchâtel, le cose stanno un po’ diversamente. La legge di applicazione dovrà fissare un salario minimo sociale in Ticino, che oscillerà tra i 19 e i 20 fr orari, ossia ca. 3'200 fr mensili per 12 mesi, senza che sia possibile fare grandi differenziazioni. Ne beneficerebbero ca. 13'000 lavoratori globalmente, e non solo frontalieri, ma anche ben 5'000 lavoratori residenti, veri e propri “lavoratori poveri”.

Tra questi lavoratori vi sono anche delle operatrici di alcuni asili nido, scuole private o altri servizi, ai quali i cittadini fanno capo nella loro vita quotidiana, ignorando le condizioni di lavoro di chi li serve. Un altro settore, come le ditte di pulizia private, alle quali anche numerosi enti pubblici (Cantone, comuni, aziende parapubbliche come le AIL SA) fanno capo in modo sciocco e disinvolto, dovranno adattarsi al nuovo salario minimo.

In conclusione, per il Sindacato VPOD Ticino, l’iniziativa popolare costituisce un primo passo per rialzare quei salari scandalosi situati tra i 15 e i 19 fr orari, anche se non sarà il rimedio contro tutti i mali presenti nel disastrato mercato del lavoro ticinese. Sappiamo bene infatti che il degrado del mondo del lavoro ha raggiunto, presso varie di ditte del settore privato, una dimensione truffaldina unica in Svizzera e che per rimettere delle regole in questa situazione occorreranno altre misure, politiche ed economiche.

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