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L'OSPITE“Prima i nostri”: una vittoria per il Ticino. E per l’UDC ticinese

15.04.15 - 19:04
UDC Ticino
Foto Ti-Press Gabriele Putzu
“Prima i nostri”: una vittoria per il Ticino. E per l’UDC ticinese
UDC Ticino

"Prima i nostri “è stata giudicata ricevibile. Ce ne rallegriamo, perché le Cassandre sono rimaste con un pugno di mosche in mano, e non saranno certamente i goffi tentativi dei soliti noti a sminuire l’importanza di un’iniziativa che l’UDC Ticino ha portato avanti da sola, nella totale indifferenza e ostracismo.

La declinazione ticinese dell’iniziativa del 9 febbraio passerà ora al vaglio del Gran Consiglio, ma siamo sicuri che, presto, ciò per cui abbiamo combattuto si trasformerà in realtà.

Preferenza indigena nell’attribuzione di posti di lavoro; lotta concreta al dumping salariale; regole ferree per evitare la sostituzione di manodopera locale con lavoratori provenienti da oltre confine; applicazione delle norme che contemplino la reciprocità. Scusate se è poco.

L’UDC Ticino ringrazia di cuore gli undicimila cittadini che hanno firmato l’iniziativa. Ci sia però concesso di sottolineare che se i dotti esperti parlano di “in dubbio pro populo”, “portata concreta limitata” e sostengono che i risultati partoriti da “Prima i nostri” saranno “molto modesti”, noi rispondiamo che, se tutto ciò fosse vero, il governo non avrebbe impiegato quasi 300 giorni per esprimersi. E non avrebbe commissionato persino una perizia esterna.

Sulla tempistica stendiamo un velo pietoso.

A chi parla tanto di fattibilità, regole e norme, ricordiamo solo che il Consiglio di Stato aveva a disposizione 270 giorni per esprimersi. Ne ha impiegati 281.

I giuristi si chinino su questo sconcio, non su questioni di lana caprina.

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