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CANTONESui permessi Gobbi ha perso il treno

06.04.15 - 17:13
PLRT
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
Sui permessi Gobbi ha perso il treno
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Gobbi non ha saputo prendere una decisione quando doveva essere presa e arriva dunque con quasi due anni di ritardo ad applicare misure di carattere straordinario. L’avvicinarsi della scadenza elettorale ha messo la giusta pressione per adottare delle misure che andavano prese ben prima.

Tre mesi fa il Governo, in particolare il Dipartimento delle Istituzioni (DI), invitava il Parlamento a respingere una mozione, depositata nel settembre 2013 a nome del gruppo PLRT (primo firmatario Christian Vitta), che chiedeva di migliorare, rendendola più severa, la procedura di rilascio dei permessi di dimora (in particolare quelli B e quelli per i frontalieri G). Fra le proposte si chiedeva, ad esempio, l'obbligo di presentare il casellario giudiziario ai richiedenti del permesso. Il dipartimento competente ha impiegato più di un anno per presentare la risposta che, come detto, è stata negativa (messaggio n. 7013 del dicembre 2014). La recente decisione del direttore del DI fa sorgere importanti interrogativi e, soprattutto, evidenzia un forte ritardo nell’intervenire di almeno due anni.

La mozione era stata presentata in un momento (settembre 2013) in cui erano venuti alla luce casi eclatanti di permessi rilasciati a persone con gravi precedenti e in cui le rapine nella zona del Mendrisiotto erano all'ordine del giorno. Di conseguenza, già allora era possibile intervenire con decisione per ragioni di ordine pubblico e pubblica sicurezza, così come richiesto dalla nostra mozione. Gobbi non ha saputo prendere una decisione quando doveva essere presa e arriva dunque con quasi due anni di ritardo ad applicare misure di carattere straordinario. Rileviamo fra l'altro che, nel messaggio di risposta alla nostra mozione (dicembre 2014), la possibilità di misure straordinarie non era stata neppure ventilata, bocciando semplicemente su tutta la linea la nostra proposta. Oggi prendiamo invece atto con piacere che, in realtà, fare qualcosa così come da noi richiesto era possibile. Segno chiaro che, malgrado ci sia voluto più di un anno per elaborare la risposta, l'analisi effettuata dal DI è stata assai superficiale e si è quindi perso il treno per applicare delle misure già a partire dal 2013 a tutela del nostro territorio e dei suoi cittadini. L’avvicinarsi della scadenza elettorale ha messo la giusta pressione per adottare delle misure che andavano prese ben prima.

Alla luce di quanto successo, il gruppo parlamentare depositerà una nuova mozione, chiedendo chiarimenti in merito alla possibilità di intraprendere misure straordinarie anche negli altri ambiti toccati dalla mozione del 2013. Ad esempio, sulla possibilità di introdurre un periodo di prova corrispondente a quello del contratto di lavoro: solo dopo questo periodo di prova deve essere possibile concedere il permesso di dimora. Anche in questo caso il Governo aveva risposto in maniera negativa, sostenendo che la misura non era attuabile.

Considerando quanto successo in questi giorni, è lecito ritornare sul tema, sperando che qualche cosa possa essere fatto anche su questo fronte. Già nel 2013 il nostro partito era convinto che esistessero delle possibilità d'intervento. Alla luce degli eventi di questi giorni, questa nostra convinzione viene rafforzata. Con la sua decisione il DI conferma che il PLRT aveva ragione e riteniamo che possibilità d’intervento più incisive siano ancora presenti. Quella di Gobbi più che una decisione coraggiosa è semplicemente una decisione giunta con molto ritardo.

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