Cerca e trova immobili

CANTONERisposta aperta al Municipio di Lugano

25.03.15 - 16:40
CSOA Il Molino
Risposta aperta al Municipio di Lugano
CSOA Il Molino

“Se le elezioni servissero a qualcosa le avrebbero già abolite”
(Emma Goldmann, attivista e femminista anarchica e antifascista di cultura ebreo-lituana)

Si voleva rispondere, come sempre avvenuto, con una semplice lettera al Municipio di Lugano. Poi però visto il periodo particolare, dove i colpi bassi non mancano e le carogne, con la primavera e le elezioni che arrivano, cominciano a puzzare, abbiamo optato per (ri)precisare alcuni punti nella marea di menzogne partitiche e giornalistiche vomitate recentemente.

1) La lotta paga e la solidarietà è un arma. Ne aprofittiamo per abbracciare i lavoratori della Exten di Mendrisio, vittoriosi dopo uno sciopero di 8 giorni. Ci stringiamo per il Newroz al centro culturale
curdo di Lugano, che in questi giorni ha ricordato i compagni e le compagne nella liberazione di Kobane. Ci uniamo alla lotta antifascista di Cremona, in particolare ad Aro e Vivi condannati in
questi giorni. E un pensiero di rabbia e d'amore per Marco, tuttora in ostaggio dello Stato elvetico e dei Signori dell'industria nucleare.
2) Ricordiamo agli “sbadati” che il CS()A il Molino da sempre paga tutte le spese che genera e tutte le fatture che vengono recapitate. Il perchè dal 2010 non arrivino più, chiedetelo al municipio o al
limite alla famiglia Bignasca.
3) Il Molino NON ha MAI chiesto niente, se non un luogo, che in seguito si è preso, occupandolo. Da 13 anni valorizza uno stabile abbandonato, che se non fosse stato liberato giacerebbe in condizioni
pietose o distrutto (come già tutte le proposte presentate in passato o come il Maglio, tuttora abbandonato in condizioni catastrofiche).
4) Anche prendendo per buone le cifre sparate ultimamente, sarebbero circa 21.000 fr. i costi annui dal 2004, ora abbondantemente coperti dal Cantone con una “donazione” annua di 50.000.- La cresta
fatta sulle spalle del Molino dove andrà a finire?
5) Magari sarebbe interessante sapere quanto ha speso il Municipio per sistemare l'ala dell'ex macello per il Dicastero Giovani ed Eventi. Si mormora di una cifra vicino al milione... Solo una delle
innumerevoli voci di spesa gestite da Comunione e Liberazione nel fallimentare tentativo di disinnescare le proposte culturali dell'autogestione, copiandole.
6) Cosa si intende quando si parla “di ridare il macello alla popolazione”? Non considerate forse “popolazione” le varie centinaia di ragazzi, giovani e meno giovani, famiglie, studenti, operai, contadini, migranti, punk, sans papier, ultras, venditori di rose che settimanalmente frequentano lo spazio? O non rientrano nel vostro concetto di “popolazione”?
7) Che sia chiaro: la nostra idea e pratica d'autogestione non ha imposizioni dall'alto. E non saranno nè i ricatti dei nuovi allupati di protagonismo (Bertini), nè i moralismi di vecchi rapanelli (Rossi fuori e
Martino dentro) a fermarla: povera “sinistra” che ancora non digerisce quella democrazia partecipativa-assembleare, di base, dove i movimenti crescono, si gestiscono e diventano linfa vitale
per il cambiamento.

Da ultimo la comunicazione ufficiale: sì, come sempre in 18 anni, non rifiutiamo un incontro. Ipotizziamo che il ricatto “o accettate un posto nuovo o vi sgomberiamo” sia frutto delle libidini pre-elettorali di giovani inesperti. Per parlare d'autogestione un minimo di storia sarebbe opportuno conoscerla (altri elementi seguiranno). Per discutere delle tematiche sollevate dalla vostra missiva, vi proponiamo però di lasciar trascorrere il tempo a voi caro delle elezioni, così da evitare manipolazioni e tornaconti personali sulle spalle del Molino. Da ultimo, visti i tempi bui, ci permettiamo di ricordare che il Molino, da sempre, combatte i comportamenti fascisti, razzisti e omofobi, per cui il biondino con la coda che siede in Municipio preferiremmo se ne restasse in altra sede a farneticare su immigrati, musulmani e frontalieri.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE