Cerca e trova immobili

L'OSPITELotta alla criminalità transfrontaliera

11.03.15 - 09:23
di Marco Romano
Tipress
Lotta alla criminalità transfrontaliera
di Marco Romano

Il Consiglio nazionale approverà oggi un ulteriore sviluppo delle basi legali che regolano la cooperazione di polizia e doganale tra la Svizzera e l’Italia. Un nuovo accordo tra i due Paesi che sostituisce quello attualmente in vigore datato 1998. Si tratta di un’evoluzione legislativa che migliorerà nettamente le condizioni quadro per l’operatività quotidiana delle Polizie e delle Guardie di confine nella fascia di frontiera italosvizzero. Il Ticino è fortemente esposto alla criminalità transfrontaliera. Oggettivamente è un problema e una preoccupazione che va combattuta anche con un’ottimale collaborazione tra tutte le Forze dell’ordine operanti nel territorio. La bontà e la necessità di quanto elaborato dalle Parti non sono contestate da nessun Partito. Anzi, “dal fronte” si attende con impazienza l’entrata in vigore delle nuove norme.

L’accordo aggiornato – alla cui negoziazione ha partecipato direttamente anche la Polizia cantonale ticinese – è orientato allo scambio d'informazioni tra le Autorità, al coordinamento di azioni congiunte e al distaccamento di unità d'intervento con la possibilità di varcare reciprocamente il confine. E’ inoltre prevista l'assistenza reciproca in caso di catastrofi e di incidenti gravi. Con questo nuovo accordo si potranno finalmente formare pattuglie miste e operare nello Stato limitrofo nel caso di inseguimenti. Va anche sottolineato che rappresenta il fondamento per l’attività del Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale (CCPD) di Chiasso, realtà sconosciuta a molti, ma fondamentale per la sicurezza nella fascia di confine. Nel Centro collaborano attivamente, seduti alla medesima scrivania, Autorità doganali e di polizia sia svizzere sia italiane aumentando efficienza ed efficacia del lavoro congiunto. Si coordinano interventi e si scambiano rapidamente informazioni senza eccessive procedure burocratiche. Per contrastare
la criminalità transfrontaliera e avere un migliore controllo del territorio è fondamentale mettere in relazione tutte le Forze dell’ordine che operano quotidianamente sul terreno lungo la fascia di confine. La ristrettezza degli spazi e la rapidità con cui si muovono i criminali impongono un’azione coordinata e collaborativa; non solo nella teoria, ma nella pratica di ogni giorno e ad ogni ora.

L’approvazione parlamentare da parte elvetica può concretizzarsi entro l’estate, pronti per mettere in vigore l’accordo per il primo gennaio 2016. In caso di rallentamenti da parte italiana esigiamo che il Consiglio federale e la Diplomazia si adoperino affinché il Parlamento italiano si muova con la necessaria rapidità. Questo documento dovrà poi essere completato d con ulteriori regolamenti di esecuzione che regoleranno l’azione delle pattuglie miste (composizione, modalità, ecc.), l’utilizzo di armi e munizioni (attualmente la munizione utilizzata dalla Svizzera non è accettata dall'Italia) e le modalità di gestione delle banche dati e degli scambi di informazioni. I lavori sono in corso. Questo nuovo accordo tra Svizzera e Italia è significativo. Da un lato rappresenta una misura concreta in risposta alla preoccupazione dei cittadini che risiedono nella fascia di confine italosvizzera, dall’altro rappresenta un miglioramento per l’operatività di Polizie e Guardie di confine.

Marco Romano, consigliere nazionale PPD/TI, membro della Commissione della sicurezza

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE