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L'OSPITEEconomia ticinese: si predica bene, ma si razzola male

03.02.15 - 18:30
Mara Grisoni, Vacallo
Foto Ti-Press
Economia ticinese: si predica bene, ma si razzola male
Mara Grisoni, Vacallo

Finalmente è accaduto qualcosa che ha risvegliato tutti i “belli addormentati” riportandoli alla realtà, quella realtà che stanno vivendo tantissimi ticinesi, ogni giorno, da diversi anni.

Mi viene da sorridere quando leggo o sento frasi del tipo: "Bisogna sostenere l'economia locale". Sono la prima a spendere i miei soldi in Svizzera, ma sinceramente sono stufa di tirare l’acqua al mulino altrui e come me sono certa che lo sono molte altre persone.

Anche un bambino conosce le basi essenziali dell’economia: per spendere bisogna guadagnare e soprattutto poter mettere da parte qualche soldo cosa che ormai, è diventata una fortuna di pochi. Senza un lavoro questo non può accadere.

Chiedere oggi ai ticinesi di spendere i loro soldi in Ticino per aiutare i commerci, le aziende, i locali pubblici, ecc. a sopravvivere, a causa del franco forte, è un po’ fuori luogo.

Non fraintendetemi, non intendo boicottare nessuno ma è importante che qualcuno cominci a capire che l’economia non deve girare solo in alto…ma anche in basso, proprio là, dove ci sono tutte quelle persone che faticano ad arrivare alla fine del mese perché non trovano uno straccio di lavoro che possa ridare loro la dignità perduta.

Quelli che predicano di “spendere i nostri soldi in Ticino”, sono i primi a razzolare male: assumono manodopera estera (spesso sottopagata) facendoci pagare i servizi a prezzo “svizzero” oppure importano merce dall’estero facendocela pagare 4 o 5 volte tanto. Giustificano sempre i prezzi con l’affitto, il materiale, gli stipendi, i contributi, ecc.

E allora, visto che anch’io, come tutti, a fine mese devo pagare le bollette, comincerò a puntare sulla convenienza.

Ripeto, non intendo boicottare nessuno. Chi ha la coscienza pulita e quando parla di economia locale pensa anche alla gente e non solo a sé stesso e ai propri interessi, può dormire sonni tranquilli. So che non è facile ma i sacrifici vanno fatti da entrambe le parti e chi ne fa merita rispetto. Soprattutto perché ci troviamo tutti sulla stessa barca, chi più chi meno.

Infatti, ora anche per noi, comuni cittadini, il fatto di vivere in un Cantone così vicino all’Italia, è diventata una fortuna: questo ci permette di trovare, a pochi passi da casa, le stesse cose a prezzi nettamente inferiori. Quindi è ora che i ticinesi comincino a pensare alla loro economia personale e se per una volta saranno loro a guadagnarci, facendo la spesa in Italia, nessuno deve permettersi di criticarli!

Io sostengo solo chi da lavoro ai ticinesi perché solo così anche loro potranno contribuire al bene della nostra economia e del nostro bellissimo Paese.

 

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