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L'OSPITEDemocrazia diretta presa a calci

02.02.15 - 08:13
Michael R. Härdi, Area Liberale (La destra)
Democrazia diretta presa a calci
Michael R. Härdi, Area Liberale (La destra)

Forse è solo una mia immaginazione da buon osservatore ma mi sembra che la democrazia diretta in Svizzera non è più presa sul serio da tutti, anzi, è presa a calci da qualcuno.

A questo proposito ricordo il presidente del governo ticinese che al suo discorso del 1° agosto ha seriamente chiesto l’annullamento della votazione del 9 febbraio dicendo che il popolo non ha capito bene su cosa si vota!

A questo punto sorge inevitabilmente la domanda e il dubbio, questo uomo in quel momento era veramente cosciente cosa stava dicendo?

Aggiungo un’ultima domanda, si può prendere sul serio un politico che contro la volontà del popolo vuole annullare una votazione e indirettamente mettere in dubbio l’intelligenza del popolo che, come dice lui, non ha capito il testo della votazione?

Anche il Consiglio Federale fa molta fatica a finalmente mettere in atto questa benedetta votazione del 9 febbraio.

Quasi un anno è passato dal voto e stranamente continuano a subentrare delle nuove priorità che devono essere discusse e decise prima e sembra che si da più ascolto all’UE che vorrebbe una garanzia per la libera circolazione piuttosto di realizzare e mettere in atto la votazione o in altre parole la volontà del popolo.

Cosi facendo non si andrà lontano, non bisogna continuare a farsi mettere sotto ma far valere la voce della nostra nazione.

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