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L'OSPITEContro ISIS non bastano le parole

22.01.15 - 07:45
di Franco Cavalli
Contro ISIS non bastano le parole
di Franco Cavalli

La situazione in Medio Oriente diventa sempre più incandescente. La tragedia irrisolta del popolo palestinese e gli atti terroristici di ISIS sono le due facce della stessa drammatica medaglia. Il cosiddetto Califfato, che si estende oramai su una buona parte del territorio iracheno e siriano, non è nato dal nulla. A farlo nascere e crescere hanno contribuito da una parte gli aiuti economici forniti dalle monarchie teocratiche e dittatoriali del Golfo, dall’altra 40 anni di politica neocoloniale delle potenze occidentali, che hanno stroncato ogni tentativo di riforme democratiche e soprattutto le scriteriate invasioni dell’Iraq con il loro corollario di all’incirca un milione di morti. È quindi totalmente insensato sperare che la situazione possa ora migliorare grazie ai soli bombardamenti dell’aviazione americana. Chi sul terreno si sta soprattutto opponendo armi alla mano agli scatenati miliziani islamisti sono i combattenti curdi, uomini e donne. Sono stati loro a liberare le migliaia di Yazidi, soprattutto donne e bambini, che per sfuggire alle inaudite violenze delle truppe del Califfato si erano rifugiate sui pendii del Monte Sinjar. Sono loro che oramai da mesi stanno resistendo a Kobane, la grande città curda posta a 5 chilometri dal confine turco, in territorio siriano. In questo territorio della Rojava le forze politiche curde stanno da diverso tempo sviluppando un’esperienze di democrazia partecipativa, che, almeno nei principi, ha parecchio a che vedere con la nostra democrazia diretta. Kobane, città di 200'000 abitanti, è oramai quasi completamente distrutta: i combattenti curdi l’hanno ora in gran parte riconquistata, tanto che alcune delle tantissime famiglie che si erano rifugiate in Turchia stanno cominciando a tornare.

Ma i bisogni umanitari e quelli della ricostruzione sono enormi, anche perché gli scontri armati con gli islamisti di ISIS, che non hanno ancora rinunciato a conquistare questo importante caposaldo, continuano giornalmente. Diverse organizzazioni hanno quindi lanciato in questi giorni un appello per la raccolta di fondi al fine di poter comperare e fornire medicamenti e strumenti sanitari di prima urgenza alla popolazione e ai combattenti di Kobane. Queste organizzazioni ed anche alcuni dei sottoscritti sono in contatto diretto con medici curdi, che fanno la spola tra le zone dei combattimenti, il confine turco e alcuni paesi europei. I sottoscritti medici lanciano quindi un appello alla popolazione ticinese affinché ci aiuti a fornire questi aiuti sanitari assolutamente necessari ed urgenti. Con i colleghi delle altre organizzazioni garantiremo che i fondi raccolti verranno utilizzati solo per questo scopo.

Versamenti possono essere fatti al conto corrente postale dell’Associazione ForumAlternativo: 69-669125-1, con l’indicazione "KOBANÊ" come motivo del versamento.

Primi firmatari:

Cavalli Franco, Ascona

Balestra Brenno, Mendrisio

Barazzoni Fabrizio, Bellinzona

Bardelli Rolando, Balerna

Bernasconi Augusto, Lugano

Carobbio Marina, Lumino

Galli Brenno, Losone

Gallino Augusto, Bellinzona

Ghielmini Michele, Sorengo

Grassi Marco, Locarno

Henzen Max, Bellinzona

Lepori Mattia, Bellinzona

Malacrida Roberto, Bellinzona

Marone Claudio, Bellinzona

Mombelli Giorgio, Locarno

Mona Daniele, Ambrì

Neuenschwander Hans, Lugano

Noseda Giorgio, Morbio Inferiore

Pagani Olivia, Chiasso

Peduzzi Monica, Roveredo

Peter Marco, Locarno

Quadri Franco, Bellinzona

Quadri Pierluigi, Cabbio

Rigotti Renzo, Roveredo

Roggero Enrico, Bellinzona

Romano Gian Antonio, Verscio

Savary Beppe, Russo

Schoenholzer Carlo, Sorengo

Sessa Cristiana, Bellinzona

Staedler Claudio, Lugano

Togni Pier Luigi, Bellinzona

Truniger Clemens, Bellinzona

Zucca Emanuele, Lodrino

 

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