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L'OSPITEScuola, si rispetti la volontà popolare!

02.01.15 - 14:22
Sara Demir, consigliera comunale PPD Bellinzona
Scuola, si rispetti la volontà popolare!
Sara Demir, consigliera comunale PPD Bellinzona

La proposta del DECS di riformare la scuola rispetta la volontà popolare? Mica tanto! Addirittura si vuole permettere l'accesso al liceo anche a chi finisce la scuola media con una pagella piena di insufficienze. Così però perdiamo di credibilità nei confronti degli altri cantoni. Come faremo ad esportare nel resto della Svizzera i punti forti della nostra scuola come l'integrazione degli allievi stranieri?

Quasi nove anni fa, il 21 maggio 2006, l'86% dei cittadini svizzeri ha approvato una modifica della Costituzione federale per armonizzare i sistemi scolastici cantonali. Il progetto "La scuola che verrà", presentato dal consigliere di Stato Manuele Bertoli alcune settimane fa, contiene molte buone proposte (anche se bisognerà poi vedere come metterle in pratica). Purtroppo però in alcuni casi va nella direzione opposta a quella decisa dal popolo. Invece di armonizzare il sistema ticinese con quello degli altri cantoni, lo allontana ancora di più.

Nel 2006, tra i pochi contrari all'armonizzazione dei sistemi scolastici cantonali, non c'erano solo i politici più conservatori della Svizzera tedesca, anche i docenti ticinesi del sindacato di sinistra Vpod avevano raccomandato di votare "NO" per «dare un segnale forte» contro «la selezione tardiva degli allievi e l'inizio della scuola media al sesto anno», ovvero gli aspetti che distinguono il sistema scolastico ticinese da quello degli altri cantoni.

Nove anni fa il 60% dei cittadini ticinesi non ha seguito il parere dei docenti Vpod e ha approvato l'armonizzazione dei 26 sistemi scolastici. Ora i cantoni come il Ticino che hanno aderito al concordato HarmoS sono tenuti a uniformare gli aspetti principali della scuola obbligatoria entro l'inizio dell'anno scolastico 2015-2016, ovvero tra nove mesi.

Alla vigilia di questo importante appuntamento, il governo ticinese cosa fa? Propone di eliminare completamente l'asticella per accedere al liceo e alla scuola cantonale di commercio! Oggi ci vuole una media del 4.65. In futuro, se la proposta sarà approvata, si potrà accedere agli studi superiori anche con una pagella piena di 2. Infatti tutti gli allievi otterranno la licenza della scuola media e con questo pezzo di carta in mano potranno accedere alle scuole superiori.

Oggi l'allievo delle medie se vuole andare al liceo o alla commercio deve impegnarsi. Mi chiedo quale sarà la sua motivazione se tutti potranno accedere alle scuole superiori, indipendentemente dalla pagella. Mia sorella, per esempio, ha 14 anni e attualmente frequenta la quarta media. Vorrebbe iscriversi alla Scuola cantonale di commercio. Siccome le sue note girano attorno al 4.5, sta studiando molto per migliorare i suoi risultati scolastici. Le ho parlato del progetto di togliere l’asticella del 4.65 per accedere al liceo e alla commercio. Mi ha risposto: «Non è giusto togliere questa asticella, perché tutti se ne potrebbero fregare di tutto. Quando torna indietro un espe, tra compagni confrontiamo le note e ci sosteniamo a vicenda. Per noi è un obiettivo stimolante».

Le riforme vanno bene. Ma non dobbiamo allontanarci né dalla logica di pensiero degli allievi né dalla logica degli altri 25 sistemi scolastici svizzeri! Il grande vantaggio della scuola ticinese è la buona integrazione degli allievi stranieri. Se vogliamo convincere gli altri cantoni a prendere esempio da noi, su questo punto fondamentale, non dobbiamo abolire i requisiti minimi per accedere alle scuole superiori; altrimenti perdiamo di credibilità.

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