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L'OSPITEQuando gli interessi di pochi prevalgono sul bene comune

23.12.14 - 07:20
Caroline Camponovo, Presidente Associazione traffico e ambiente
Ti-Press
Quando gli interessi di pochi prevalgono sul bene comune
Caroline Camponovo, Presidente Associazione traffico e ambiente

Tanta tristezza e rabbia. Sono questi i sentimenti a prevalere alla notizia che la maggior parte dei deputati al Gran Consiglio ha deciso di non votare la tassa di collegamento proposta dal ministro Zali. Una tassa che chiamarla così è quasi ridicolo, visto l’ammontare: 1 franco e 50 centesimi al giorno per ogni posteggio ad usufrutto dei centri commerciali e delle aziende, quasi un niente per chi alla fine dell’anno fa utili a palate. Ma era l’importo totale ad essere interessante: 12 milioni da investire nei trasporti pubblici, quindi a favore di tutta la collettività. Soldi importanti per un settore, quello dei trasporti pubblici e aziendali, che richiede molte risorse e che rappresenta l’unica soluzione praticabile a fronte dei problemi viari e di inquinamento fonico e atmosferico di questo nostro povero Ticino.

Una tassa causale voluta venti anni fa ma mai tradotta nella pratica. E quando alla testa del Dipartimento del Territorio arriva finalmente qualcuno che vuole risolvere i problemi e cercare soluzioni invece di cercare solo voti e consensi, quando finalmente si vuole implementare quello che le leggi prevedono da decenni ecco che si levano gli scudi. Parlamentari dei partiti storici si stracciano le vesti, indignati, 1 franco e 50 centesimi al giorno per ogni posteggio! Cifre dell’altro mondo, come faranno Tarchini, Lucibello e compagnia a pagare questi importi? Eppure questi parlamentari a parole difendono la gente del Mendrisiotto e del Luganese, difendono le regioni periferiche. In pratica invece no, perché votando contro la tassa di collegamento hanno tolto finanziamenti per opere che avrebbero contribuito a sgravare dal traffico il Sottoceneri e contribuito a garantire i trasporti pubblici anche nelle valli discoste. Questi parlamentare hanno messo l’interesse di pochi e le manovre pre-elettorali davanti al bene della comunità. Pensare al proprio orticello, fare gli interessi degli amici e prendere decisioni per fare un torto all’avversario politico non è proprio degno di nessuna persona intelligente, tanto meno se si è impegnata a fare il bene comune.

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