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L'OSPITELa vicenda clamorosa degli stipendi illegali

21.12.14 - 06:00
Raoul Ghisletta, segretario Sindacato VPOD
La vicenda clamorosa degli stipendi illegali
Raoul Ghisletta, segretario Sindacato VPOD

Il tempo corre e, mese dopo mese, diminuiscono per i dipendenti dello Stato le possibilità di fare valere la propria richiesta di rimborso della deduzione illegale del 3% sul salario iniziale e di fare valere quella per ottenere il mancato aumento nel secondo anno di attività. Numerosi dipendenti si sono già rivolti al Sindacato VPOD, che li ha consigliati per quanto riguarda i loro diritti ed ha effettuato la procedura analiticamente, sulla base degli atti di assunzione e applicando la carriera corretta.

Dal centinaio di casi giunti al Sindacato VPOD emerge una grande confusione nella determinazione dei salari iniziali dei dipendenti assunti dall’amministrazione e dalla scuola nel periodo 1998-2013.

Innanzi tutto vi è stata l’applicazione delle due classi in meno sullo stipendio iniziale come da articolo 7, cpv. 3 della legge stipendi: cosa formalmente corretta per i neoassunti di giovane età, con scarsa esperienza professionale pertinente o che necessitano di un periodo di introduzione per svolgere il loro lavoro, in quanto esiste la base legale.

In secondo luogo vi è stata l’applicazione della riduzione del 3% sullo stipendio iniziale assortita dal blocco dell’aumento annuo nel secondo anno di attività: questa procedura è stata giudica illegale dal Tribunale in tre sentenze ottenute lo scorso mese di settembre dall’avv. Branda, incaricato dal Sindacato VPOD a nome di tre dipendenti, in quanto manca la base legale. Qui il dipendente può agire tramite il sindacato per far cambiare la decisione: se non si agisce, si perdono progressivamente i propri diritti.

Infine abbiamo costatato l’applicazione di salari molto penalizzanti e diversificati per il personale dello Stato assunto con lo statuto di ausiliario (in teoria avventizio, in pratica spesso no). Vi sono casi di riduzione del 20% del salario iniziale rispetto alla classe normale di entrata, casi di riduzione del 3% del salario iniziale, casi senza riduzione del salario iniziale e molti casi con il blocco dell’aumento annuo per più anni (sino alla nomina del dipendente). Si tratta di casi giuridicamente complessi, che sono da segnalare al Sindacato VPOD per valutare ulteriori passi, in quanto appare evidente la disparità di trattamento tra dipendenti.

Tutta la vicenda clamorosa e confusa degli stipendi dei neoassunti presso lo Stato mostra come sia importante fare delle verifiche sindacali sui contratti e che il dipendente non deve accettare ciecamente e passivamente le decisioni che vengono dall’alto. E questa è solamente una delle tante vicende che capitano in tutti i settori, pubblici e privati. In conclusione i dipendenti non devono aver paura di rivolgersi al Sindacato, è un loro diritto. È normale chiedere informazioni in merito al rispetto dei propri diritti e cercare soluzioni conformi alla legge. Questo vale per tutte le decisioni e le procedure adottate dagli uffici del personale, sia pubblici, sia privati: è meglio non fidarsi degli uffici del personale e farsi consigliare ed accompagnare da un sindacalista quando ci sono problemi. Ho visto troppi casi in cui il dipendente si fa condizionare/manipolare dagli uffici del personale/capi e finisce per accettare cose penalizzanti, di cui si pente amaramente.

Raoul Ghisletta, segretario Sindacato VPOD

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