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L'OSPITERiuscito il referendum contro il raddoppio del Gottardo

19.12.14 - 10:11
Andreas Barella, Comitato Civico No al raddoppio, Coordinatore per la Svizzera italiana
Ti-Press
Riuscito il referendum contro il raddoppio del Gottardo
Andreas Barella, Comitato Civico No al raddoppio, Coordinatore per la Svizzera italiana

Il Comitato Civico e interpartitico “non di area rosso verde” nel resto della Svizzera noto come Comitato Borghese, si rallegra della riuscita del referendum contro il raddoppio del Gottardo. La comunicazione ufficiale non giunge inaspettata ed è una conferma del sentore che il Comitato ha percepito nelle piazze del Canton Ticino durante la raccolta firme e nelle numerose occasioni di dibattito: il Popolo ticinese, contrapposto alla politica ufficiale, non vuole questo “regalo tossico” che i nostri politici nostrani e il Consiglio federale tentano di propinarci ogni dieci anni rimediando ogni volta una cocente sconfitta.

Il Comitato rimprovera al Consiglio federale e al Parlamento di non tener conto dei molti, troppi aspetti negativi che un secondo tubo metterebbe in luce per il Ticino in generale e per il Sottoceneri in particolare. Un secondo tubo boicotterebbe il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia, violerebbe la Costituzione, aggraverebbe lo stato già pessimo dell’aria nel Sottoceneri, paralizzerebbe il traffico da Lugano in giù. Inoltre lo spreco di soldi pubblici (3 miliardi di franchi) in un periodo di ristrettezze finanziarie è una follia che la Svizzera non si può permettere, dopo aver investito 24 miliardi di franchi per AlpTransit.

La volontà popolare che dal 1994 aspetta che le merci vadano sul treno, va finalmente rispettata. Dal 2016 AlpTransit metterà a disposizione un potenziale di carico che potrà agilmente assorbire il
traffico di automezzi pesanti di transito da frontiera a frontiera. Il Comitato auspica maggiore fermezza del Consiglio federale nei confronti della volontà popolare che non vuole più vedere i camion dell’UE che attraversano il nostro paese su strada solo perché è la via più breve. Volontà popolare che a tutt’oggi è ignorata dai nostri politici. Il Comitato ricorda che il benessere e la salute delle Cittadine e dei Cittadini tutti deve assolutamente avere la precedenza sugli interessi finanziari di pochi, e auspica che la politica federale ne tenga conto.

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