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L'OSPITEAumento delle tasse di circolazione per gli ecoincentivi e auto elettrica, fra verità e bugie

13.12.14 - 09:38
Elio Del Biaggio, ingegnere e consulente, Candidato PLR al Gran Consiglio
Ti-Press / Gabriele Putzu
Aumento delle tasse di circolazione per gli ecoincentivi e auto elettrica, fra verità e bugie
Elio Del Biaggio, ingegnere e consulente, Candidato PLR al Gran Consiglio

Recentemente il Gran Consiglio ticinese ha approvato un messaggio che prevede l'aumento delle imposte di circolazione del 2% su tutte le auto immatricolate in Ticino per finanziare ecoincentivi a chi deciderà di passare da un'auto a benzina a una elettrica, ibrida o a gas metano. I Giovani Liberali Radicali e i Giovani UDC hanno unito le forze per lanciare il Referendum “Basta aumenti delle tasse di circolazione” contro l’aumento dell’imposta di circolazione, che ritengono ingiustificato.

Siamo davvero convinti che sia appropriato finanziare una ristretta cerchia di persone che potranno beneficiare di questi sussidi, quando nel nostro Cantone i problemi sono soprattutto legati al traffico e alla mobilità?

L’ambiente è certamente importante e prioritario, ma non dimentichiamo che gli automobilisti nel corso del tempo sono già passati più volte alla cassa con aumenti considerevoli di tasse di circolazione – che in Ticino sono addirittura le più elevate della Svizzera - e tasse sui carburanti sempre più onerose.

Oggi, la priorità del Ticino non è tanto quello di finanziare veicoli alternativi rispetto a quelli più tradizionali a benzina o gasolio, ma è soprattutto importante ridurre un traffico diventato ormai sproporzionato per una situazione che con il passare del tempo diventa sempre più problematica e insostenibile, tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello della mobilità.

Per migliorare la situazione sulle nostre strade è più che mai fondamentale aumentare e migliorare l'offerta dei trasporti pubblici creando parcheggi di interscambio “Park and Ride”, di qua quanto come di là della frontiera. Questo per permettere al considerevole traffico - generato in special modo dai frontalieri - di utilizzare treni e mezzi pubblici, ma soprattutto consentire ai ticinesi che quotidianamente si spostano sul territorio, per affari privati o per lavoro, di utilizzare le proprie strade e sfruttare trasporti pubblici adeguati su tutto il territorio cantonale. Non credo sia in discussione il principio, ma è forse discutibile il modo di finanziamento per questi nuovi ecoincentivi: non è il momento di finanziare un'operazione del genere prelevando contributi dalle tasche dei cittadini e degli automobilisti.

D’altra parte, teniamo anche conto del fatto che i veicoli elettrici sono in generale veicoli utilitari di piccole dimensioni, indicati per uso locale. A beneficiare di questi ecoincentivi non potranno quindi essere le famiglie, che hanno bisogno di veicoli di dimensioni più confacenti alle loro esigenze: quelli elettrici non riuscirebbero a soddisfare necessità più “famigliari”. Di fatto, le famiglie sarebbero escluse da questi incentivi poiché per le loro esigenze e i loro spostamenti necessitano di veicoli idonei e non di piccole utilitarie alternative. L’incentivo andrebbe così solo a beneficio di chi finanziariamente non ne avrebbe per niente bisogno.

Siamo tutti d'accordo che le fonti rinnovabili devono essere perseguite come
un'esigenza inevitabile per il futuro della nostra civiltà così come un'auto elettrica alimentata da queste fonti, potrebbe dare il meglio di sé: ci sono però alcuni paradossi che non possono essere trascurati. C’è chi vede l’auto elettrica come indiscusso futuro della mobilità e chi, invece, la considera poco più di un esperimento tecnologico senza grandi prospettive. Fra i vantaggi dei veicoli elettrici possiamo sottolineare l’efficienza, il risparmio e il rispetto per l'ambiente, la silenziosità, l’affidabilità e la sostenibilità - ma solo a condizione che le batterie siano ricaricate attraverso pannelli solari o comunque da elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Non dimentichiamo, però, che i veicoli elettrici presentano anche qualche aspetto meno positivo, con alcune evidenti difficoltà nel loro utilizzo quotidiano, come la poca autonomia, le limitate stazioni di ricarica dove possibile fermarsi per ricaricare rapidamente le batterie oltre al costo elevato delle stesse batterie. Non tralasciamo poi il fatto che l'energia elettrica utilizzata per alimentare le vetture potrebbe anche essere prodotta con metodi più inquinanti dell'uso di un'auto tradizionale se la provenienza energetica non è da fonti rinnovabili. Insomma, se da noi si vuole rendere più agevole l’acquisto di auto elettriche attraverso incentivi statali, in altri Paesi si preferisce puntare su tipi di carburanti alternativi come il metano, il GPL e l’idrogeno.

Quanto a noi serve non sono ecoincentivi finanziati attraverso una maggior tassa per gli automobilisti, ma abbiamo bisogno di meno veicoli e meno traffico sulle nostre strade, un maggior incentivo al trasporto pubblico, affinché la mobilità già precaria nel nostro Cantone non diventi un problema ancor maggiore. Diciamocelo poi chiaramente: non sarebbe forse anche il caso di valutare altri sistemi di finanziamento applicabili ai non residenti che transitano sul nostro territorio, quasi gratuitamente?

Queste le ragioni per cui non si può che salutare con piacere il Referendum lanciato dai Giovani Liberali Radicali e Giovani UDC - sottoscrivendolo e permettendo così a tutti di decidere andando a votare - anche perché i problemi di oggi non si risolvono con gli ecoincentivi di domani e poiché sensibilità ecologica non significa per forza più tasse!

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