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L'OSPITEFacciamo vivere la Filanda

02.12.14 - 18:41
Evelyne Battaglia-Richi, Mendrisio, già capo dicastero cultura e vice sindaca di Ligornetto
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Facciamo vivere la Filanda
Evelyne Battaglia-Richi, Mendrisio, già capo dicastero cultura e vice sindaca di Ligornetto

Il centro culturale di Mendrisio che dovrebbe sorgere nello stabile Filanda è un progetto di importanza regionale e non solo perché dovrebbe ospitare la biblioteca cantonale che altrimenti verrebbe chiusa.

Nel 2008 il Mendrisiotto, fu penalizzato dal Cantone per motivi di risparmio, togliendo la sede locale della biblioteca cantonale nella pianificazione futura. Furono raccolte oltre 7000 firme tra la popolazione nel distretto per salvare la sede del Mendrisiotto della biblioteca cantonale dalla chiusura prospettata, segno dell’interesse sovracomunale per la struttura. Mendrisio si offrì ad integrare la biblioteca per la regione del Mendrisiotto nel progetto del centro culturale allora in fase di pianificazione. L’allora municipio mostrò lungimiranza e visione strategica in un settore, che spesso viene decurtato in tempi di ristrettezze finanziarie perché raramente ritenuto prioritario. L’attuale municipio di Mendrisio ha sostenuto e portato avanti questo progetto anche in una difficile situazione finanziaria e trovando diversi ostacoli sul percorso.

Già nella fase aggregativa conclusasi lo scorso anno, era emerso l’importanza regionale di questo investimento per il futuro. E’ stata cercata la soluzione meno onerosa per il bilancio della nuova città.

Personalmente me ne rallegro e lo ritengo una buona scelta perché potrà dare una nuova dimensione sociale alla vita culturale della città e garantire ai cittadini di Mendrisio e di tutto il Mendrisiotto l’accesso locale alla biblioteca cantonale anche in futuro. In tempi ove le risorse comunali devono essere maggiormente utilizzate per colmare lacune nel vita sociale dei cittadini per la crescente solitudine, la mancanza di rete di sostegno familiare nelle vicinanze e agevolare possibilità d’incontro tra le generazioni, sarebbe davvero una decisione nella direzione sbagliata, rinunciare o ostacolare questo progetto.

Ho diretto per quasi 5 anni il Dicastero Cultura a Ligornetto e con esso Casa Pessina che viveva con questa concezione di luogo d’incontro e di attività culturali, apprezzata e vissuta con intensità dalla popolazione non solo locale.

Sicuramente quella parte di popolazione (e intendo tutti noi che ci sentiamo responsabili e coinvolti socialmente in queste attività) che già oggi offre il volontariato nelle varie associazioni, contribuirà a far “vivere” il nuovo centro.

Peccato che in questo clima politico di spessore sempre più trasparente, un referendum contro questa decisione debba ulteriormente prolungare i tempi di realizzazione senza un motivo davvero valido, solo per portare a votare la cittadinanza locale. Non lo ritengo una saggia decisione. Vero, si possono sempre trovare soluzioni alternative ad ogni proposta. Magari il cantone avrebbe potuto risparmiare altrove che sulle biblioteca cantonale a Mendrisio, ma non l’ha fatto. Il gruppo referendista non ha portato alternative ma solo domande generiche. Con quale intenzione?

Personalmente sono convinta che la cultura ci arricchisce e non ha svantaggi a lungo termine. Le misure giuste sono importanti come per ogni progetto di utilità pubblica e la Filanda le rispetta in pieno. Ci vuole una progettualità lungimirante che potrà servire anche ai nostri nipoti. Almeno i buoni esempi, facciamoli vivere!

 

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