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L'OSPITEGiornata del latte nelle scuole, le associazioni di categoria rispondono

13.11.14 - 14:10
Unione Contadini Ticinesi (UCT) e Federazione Ticinese Produttori di Latte (FTPL)
Giornata del latte nelle scuole, le associazioni di categoria rispondono
Unione Contadini Ticinesi (UCT) e Federazione Ticinese Produttori di Latte (FTPL)

Gentili signore, egregi signori, Onorevole signor Bertoli,

In qualità di associazioni di categoria del settore primario ticinese, ci sentiamo chiamate in causa direttamente e ci teniamo a precisare alcuni aspetti per rispondere precisamente alle domande poste nell’articolo del 6 novembre 2014 apparso su alcuni portali di notizie online e riportato in alcune trasmissioni radiofoniche.
Non vorremmo dare l’impressione che chi tace acconsente e, dopo un’attenta riflessione suggerita peraltro anche nell’articolo, riteniamo importante chiarificare i quesiti posti. Tuttavia, innanzitutto, una domanda che nasce spontanea vorremmo porla anche noi, correndo il rischio di sembrare provocatori, anche se questa non è nostra intenzione: cosa si può ancora fare in questo mondo senza essere criticati a destra e manca? Sia che qualcuno intraprenda qualcosa con uno scopo lodevole, sia che non si faccia niente, in tutti i casi entrambe le azioni non vanno bene. E se si fosse distribuita una mela? Anche con questo alimento ci sono dei possibili problemi: fungicidi, pesticidi, allergie, intolleranze alimentari, …

Per la giornata della pausa latte che si è svolta in tutta la Svizzera, il Cantone non ha dovuto far fronte ad alcun costo, infatti sia il latte che i bicchieri, sono stati offerti gratuitamente dalla Federazione dei Produttori Svizzeri di Latte (FPSL), attraverso il suo marchio Swissmilk. La distribuzione è avvenuta grazie alle differenti associazioni di genitori, come l’Unione svizzera delle donne contadine e rurali.
Ci teniamo a precisare che la FPSL non è né un’industria lattiera, né una casearia, ma una Federazione non a scopo di lucro che rappresenta e difende gli interessi dei produttori di latte Svizzeri. Dunque, nulla è stato pagato al Cantone, come nessun materiale pubblicitario è stato distribuito agli allievi, tranne la documentazione inerente alla giornata della pausa latte nella quale si consigliano 3 latticini per giorno. Ciò corrisponde alle raccomandazioni per un’alimentazione sana dell’Associazione Svizzera della Nutrizione (ASN).

A tutte le scuole comunali ticinesi che hanno aderito all’iniziativa, le scuole cantonali non sono state coinvolte, è stato distribuito, insieme a latte di ottima qualità delle nostre valli, anche un 20% in più di latte senza lattosio, latte appositamente certificato per gli intolleranti a questa sostanza. Inoltre, questa azione totalmente volontaria non ha rappresentato nessun problema per i ragazzi vegani, che sono ben istruiti per sapere quello che possono consumare, e che quindi hanno potuto senza problemi astenersi dal bere il latte.

L’obbiettivo della giornata era di sensibilizzare i ragazzi e di lottare contro le cattive abitudini alimentari, per far fronte in particolare ai numerosi problemi di sovrappeso e di alimentazione sbagliata che molti giovani stanno riscontrando e cercare di migliorare il rapporto tra i ragazzi e il cibo. Riteniamo che sia compito anche della scuola sensibilizzare e informare su questi fenomeni sempre più preoccupanti, quindi pensiamo che questa iniziativa sul latte calzi a pennello in questo discorso educativo.

Nessuno vuole nascondere, come accennato nell’articolo in questione, che ci siano delle persone intolleranti al consumo di latte, però parlare di danni ci sembra eccessivo ed è veramente fuori luogo definirli come alimenti “estremamente dannosi”. Il latte è uno degli alimenti fondamentali della nutrizione umana, proprio perché ricco di sostanze nutritive necessarie nelle differenti fasi di crescita e
sviluppo dell’essere umano. Alimento peraltro raccomandato dalle associazioni di peso nell’ambito della nutrizione umana, tra le quali la ASN o l’Ufficio Federale delle Sanità Pubblica (UFSP).

Il latte è essenziale, e ci sono una miriade di articoli scientifici, e non, che lo dimostrano. Come spesso accade per temi importanti, la letteratura scientifica sull’argomento è contrastante. Lo era stata anche durante il periodo della “mucca pazza”, ove alcuni studi scientifici prevedevano migliaia di morti dovute al consumo di carne bovina. Oggi possiamo affermare con convinzione che per fortuna quelle previsioni erano sbagliate.
Per ogni studio scientifico che sembra suggerire degli effetti negativi del latte, ce ne sono almeno 10 che ne provano la fondamentale genuinità e l’importanza nell’alimentazione umana. Un articolo riassuntivo recente (Pereira 2014) conferma l’importanza nutritiva del latte per favorire la salute e rinforza il ruolo del latte per prevenire diverse malattie croniche come quelle cardiovascolari, alcune forme di cancro, obesità e diabete. Anche Turck 2013 conclude nel suo studio che le evidenze che correlano il consumo di latte bovino con diabete e altre malattie degenerative non sono convincenti, che quelle che correlano un elevato consumo al cancro alla prostata sono minime, mentre però il latte sembra proteggere contro il cancro colon rettale.
Per citare solo alcuni studi recenti, ricerche in vivo hanno dimostrato che l’associazione tra consumo di latticini e forme di cancro non è statisticamente significativa (Ganmaa et al. 2012; Li et al. 2011); mentre ricerche in vitro (Xiao et al. 2013; Zanabria et al. 2013; Duarte et al. 2011; Freiburghaus et al. 2010; Rammer et al. 2010) hanno dimostrato che molteplici sostanze contenute nel latte sono anticancerogene e hanno effetti inibitori su cellule cancerogene di diversi tipi.

Alla luce di quanto esposto, ci teniamo a suggerire di essere prudenti a tirare delle conclusioni affrettate, e a correlare cause ed effetti che potrebbero anche non essere per niente connesse o solamente essere influenzate da molteplici altri fattori. Frasi del tipo “I paesi con il più alto consumo di prodotti caseari sono anche quelli in cui si riscontra la percentuale più alta di casi di osteoporosi, cancro alla prostata, diabete”, potrebbero anche essere cambiate senza rischio di errore in “I paesi con il più alto tasso di alfabetizzazione al mondo sono anche quelli in cui si riscontra la percentuale più alta di casi di osteoporosi, cancro alla prostata, diabete”. Non ci sentiamo di sconsigliare a tutti di andare a scuola per prevenire queste gravissime malattie!

Speriamo che queste righe di alcuni cittadini attivi nel settore primario, che però non sono mai pesati sulle casse pubbliche a livello di costi sanitari, sebbene consumino ogni giorno latte e suoi derivati in maniera bilanciata e corretta, possano servire da chiarimento e spiegazione per i più scettici a questo tipo di azioni.

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