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L'OSPITE30 novembre, le raccomandazioni di voto

04.11.14 - 09:17
I Verdi del Ticino
30 novembre, le raccomandazioni di voto
I Verdi del Ticino

Il Comitato dei Verdi del Ticino esprime le seguenti raccomandazioni di voto per il 30 novembre 2014:

No all’iniziativa Ecopop

L’iniziativa dell’associazione “Ecologia e popolazione” chiede una rilevante restrizione all’immigrazione sulla base dell’osservazione che negli ultimi anni il forte aumento della popolazione in Svizzera dipende per l'80% dall’immigrazione.
I Verdi ticinesi respingono l’iniziativa ritenendola di difficile applicazione poiché troppo rigida. L'economia finirebbe per trovare mille sotterfugi per aggirare il vincolo, tra i quali aumento dei frontalieri, lavoro nero, delocalizzazione all'estero.
Allo stesso tempo i Verdi del Ticino hanno riconosciuto che non si può oggettivamente negare l’impatto sull’ambiente causato dalla crescita demografica. La Svizzera ha un deficit ecologico piuttosto elevato, pari a 4,2 volte le sue riserve, il che è dovuto sia alla sua elevata densità di popolazione, sia al suo elevato standard di vita. La cementificazione e perdita di terreno agricolo e di biodiversità, la qualità dell’aria e dell’acqua, i problemi del traffico richiedono degli interventi incisivi da parte delle autorità che non possono essere efficaci se si mantengono gli attuali livelli di crescita della popolazione.
Le accuse di xenofobia e razzismo nei confronti dell’iniziativa sono fuori luogo perché in rapporto a un problema che è quantitativo, poco importa il colore della pelle degli abitanti in un dato territorio. Inoltre i Verdi ricordano che occorre rivedere anche i modelli di produzione e di consumo, e mettere in discussione il dogma della crescita economica all’infinito, cosa che l’iniziativa non affronta.

Riguardo al secondo punto dell’iniziativa, che prende in considerazione la sovrappopolazione a livello mondiale, i Verdi del Ticino sono favorevoli ad appoggiare i paesi poveri nell'attuazione di una politica familiare sostenibile, istituendo un vincolo nell’utilizzo dei fondi stanziati dalla Confederazione per l’aiuto allo sviluppo. Se da un lato - giustamente - favoriamo in tutti i modi il calo della mortalità ma, allo stesso tempo, non ci occupiamo del tasso di natalità, ignorando le conseguenze negative degli squilibri che si vengono a creare, non facciamo che aggravare le difficoltà di questi paesi. E non per questo si vuole dimenticare il grande squilibrio esistente tra paese e paese nell’uso delle risorse mondiali.
Per finire, i Verdi ticinesi ritengono che l’iniziativa vada respinta a causa del suo approccio troppo radicale a dei temi che, non di meno, sono reali e importanti.

Sì all’iniziativa popolare «Basta ai privilegi fiscali dei milionari»

Per i Verdi i privilegi fiscali sono inaccettabili: la tassazione privilegiata per i milionari stranieri (basata su un "dispendio" fittizio) è in contrasto con la nostra Costituzione federale, secondo la quale ciascuno dev'essere trattato nello stesso modo e tassato in base alla capacità economica.
L'iniziativa propone che si applichino le stesse regole del gioco per tutti: tutti devono pagare le tasse in base alla propria capacità economica. Il forfait fiscale per i milionari stranieri, invece, viola l'uguaglianza davanti alla legge ed è contraria alla morale fiscale.

D'altronde la maggioranza dei cittadini in diversi cantoni – quali Zurigo, Sciaffusa, Appenzello interno e i due semicantoni di Basilea – si sono già espressi a favore dell'abolizione dei forfait fiscali. E non hanno subito alcuna perdita fiscale, dato che le partenze che ci sono state, sono state compensate dalle maggiori tasse pagate dai milionari stranieri che hanno deciso di restare. Segno – se mai ce ne fosse bisogno – che la Svizzera offre ben altre attrattive e vantaggi assai superiori agli "sconti fiscali" per super-ricchi. I Verdi del Ticino sono contrari a una promozione economica fatta attraverso una concorrenza al ribasso sulle tasse per i super-ricchi stranieri – gli unici a beneficiare di una simile svalutazione del bene "Svizzera". Fondamentale per i Verdi è anche il rispetto per i contribuenti "comuni", affinché non abbiano la sgradevole sensazione di sottostare a regole peggiori rispetto a quelle applicate a una cerchia limitata di privilegiati.

No all'iniziativa popolare “Salvate l’oro della Svizzera”

Gli iniziativisti chiedono che la Banca nazionale svizzera detenga almeno il 20% delle sue riserve in oro e che questo oro sia stoccato in Svizzera. Contrariamente a ciò che suggerisce l'iniziativa, l'oro non ha affatto un valore fisso e, anzi, si presta a speculazioni finanziarie d'ogni tipo. Oltretutto la provenienza dell'oro porta con sé un retaggio di sfruttamento delle persone e di violenza sulla natura. La provenienza dell’oro implica pesanti danni sociali e ambientali. Fiumi inquinati, terreni contaminati, manodopera ridotta a schiavitù. Infatti ci si è resi conto di questo e da poco tempo anche in Svizzera è possibile comperare oro «Max Havelaar» di provenienza certificata, ma è ancora una goccia nel mare.
Concentrare fisicamente tutto l'oro in Svizzera, inoltre, non appare nemmeno una buona idea: la saggezza popolare insegna che non è bene mettere tutte le uova in un paniere. Infine, sempre a proposito di saggezza, val la pena ricordare che l'oro non si mangia. I valori sicuri, quelli che ci permettono di continuare a vivere, dal punto di vista materiale sono i terreni fertili per produrre cibo, aria pulita da respirare, acqua pulita da bere. Il valore dell'oro, invece, è fondato su una pura convenzione.

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