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L'OSPITEFacce di bronzo

20.10.14 - 08:04
di Saverio Lurati
TIPRESS
Facce di bronzo
di Saverio Lurati

Leggiamo su “il Mattino” del 19 ottobre l’accusa di aver strumentalizzato la vicenda dei due bambini originari dell’Ecuador: due bimbi stranieri usati per la campagna elettorale, si insinua sul domenicale leghista.

Fa davvero specie sentirsi rivolgere l’accusa di strumentalizzazione da chi usa proprio gli stranieri da più di 20 anni come capro espiatorio per tutti i problemi sociali ed economici di questo Cantone. Precariato e disoccupazione? Colpa dei frontalieri. Criminalità? Colpa degli immigrati. Sempre e comunque. Tutto per non dire che questi fenomeni sono provocati da un tessuto sociale che soffre a causa delle politiche neoliberiste, in difesa del privilegio, politiche che piacciono proprio… a chi accusa gli stranieri, guarda un po’! A chi a parole dice di voler difendere i residenti ticinesi ma poi nei fatti non si spende mai nelle battaglie politiche che potrebbero davvero aiutarli. Chi c’era a difendere la cassa malati pubblica? Chi per la scuola? Chi contro l’amnistia fiscale che premia solo gli evasori alla faccia dei contribuenti onesti? Chi in difesa dei sussidi di cassa malati? S’è mai vista la Lega occuparsi davvero di queste cose? Macché: è molto più semplice puntare il dito contro gli stranieri, capri espiatori buoni per ogni stagione e per ogni problema.

E adesso queste facce di bronzo vengono a dirci che noi avremmo strumentalizzato due bambini, invadendo un ambito che non ci compete.

Bene, si sappia allora che chi ha invaso un ambito che non gli compete è proprio Norman Gobbi. Che lo ha fatto dimostrando crassa ignoranza della legislazione nazionale e dei trattati internazionali, come ribadito dall’Ufficio federale della migrazione, per il quale il diritto alla scolarizzazione ha la priorità sullo statuto di residenza dei bambini. Se non lo avesse fatto, questa vicenda si sarebbe risolta in maniera semplice, come già è accaduto in molti altri casi, senza attenzione mediatica per quei due poveri bambini, coinvolti in modo pretestuoso in un calcolo politico squallido e meschino.

Ecco, questa è la Lega e questa è la sua stampa. Ricordatevene.

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