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MENDRISIOAnche la ticinese Gimasi fra le tre aziende coinvolte da Swisscom per la copertura a lungo raggio

04.04.16 - 06:00
Una connettività a basso consumo e lungo raggio per l’Internet delle cose: i sensori cambieranno gli oggetti più comuni, come un lampione
Anche la ticinese Gimasi fra le tre aziende coinvolte da Swisscom per la copertura a lungo raggio

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Una connettività a basso consumo e lungo raggio per l’Internet delle cose: i sensori cambieranno gli oggetti più comuni, come un lampione

MENDRISIO - Swisscom nei prossimi mesi si occuperà della copertura del territorio con la prima rete LPN a lungo raggio basata sullo standard LoRa, una nuova tecnologia che vede in campo, tra le prime, una società ticinese, la Gimasi. Il progetto nasce per accogliere la sfida dei cambiamenti epocali imposti dall’IoT (Internet of Things) ed era necessario scommettere insieme a quelle società che già operano con questa tecnologia e le sue soluzioni dedicate.

Gimasi, membro della LoRa Alliance (www.lora-alliance.org/), opera da due anni in questo settore perché convinta del giusto compromesso tra scambi di dati e consumo energetico: l’IoT esige di gestire intelligenza in periferia, ad esempio i contatori e sensori del prossimo futuro che inviano qualche pacchetto di dati (tra i 3 e i 50 Kbps) per monitorare ed avere le informazioni necessarie sul dispositivo. Il protocollo LoRaWAN ™, secondo Giovanni Cannova, direttore commerciale di Gimasi, trent’anni di ICT nel curriculum, supera il concetto di mesh e realizza l’infrastruttura di base per l’IoT: “Come una stella a più punte”, racconta, “le antenne dialogano con altre stelle, point-to-point con un centro”.

Molte aziende importanti hanno appoggiato la tecnologia a lungo raggio: Cisco, IBM, Actility, Semtech nonché dagli operatori SK Telecom, Swisscom, Bouygues e Orange. In tutto il mondo queste reti sono destinate a diventare la fanteria della connettività  macchina-verso-macchina. Si prevedono oltre 3 miliardi di connessioni Low Power entro il 2023. Ma cosa sono esattamente e cosa potremo vedere nei prossimi anni anche in Ticino sfruttando questa rete di antenne?

Si deve partire dai due presupposti: bassa mobilità e bassi livelli di trasferimento dati dei dispositivi connessi, per quei servizi delle aziende alle quali Swisscom venderà questa connettività. Il LoRaWan è uno standard che fornisce una perfetta interoperabilità tra le cose intelligenti, senza la necessità di installazioni locali complesse e restituisce la libertà all'utente, allo sviluppatore, alle imprese. Con questo tipo di copertura, l’investimento di Swisscom garantisce un basso consumo energetico che consente ai dispositivi di durare fino a 10 anni con una singola carica, dunque un costo unitario molto basso, l’ottimizzazione del trasferimento dei dati, una copertura molto estesa da un punto all’altro, perciò poche stazioni per fornire copertura; inoltre, è una rete facile da installare e autenticare. Questi sono gli argomenti che hanno convinto la telco svizzera e che allo stesso modo convinceranno i suoi clienti ad “occuparla”.

Il lato delle soluzioni appartiene proprio a società come la Gimasi. Ad esempio il loro lampione intelligente, il Lumenunda (lumenunda.com), che ovviamente è molto più di un comune lampione, anche nelle sue funzioni principali di componente di illuminazione. Lumenunda, com’è tipico degli IoT, verifica in tempo reale il funzionamento, allerta su eventuali anomalie, regola il suo servizio – in questo caso l’intensità della luce – dando all’utente la possibilità di monitorare tutto sia da remoto tramite un cruscotto dedicato sia sul posto via Bluetooth. “Un lampione intelligente però è anche l’occasione per sfruttare altre possibilità e altri sensori”, spiega Cannova. Il lampione ideato dalla sua azienda può contenere sensori per rilevare e monitorare la qualità dell’aria (monossido di carbonio, polveri sottili) e può diventare una vera e propria stazione meteorologica. Bisogna immaginare una rete di lampioni collegati che copre il territorio con una grande efficienza energetica e intelligenza distribuita risultando ideale per elaborare, sempre in tempo reale, i dati di barometri, termometri, anemometri, pluviometri. C’è di più: poche cose sono distribuite stabilmente lunghe le aree di sosta come un lampione, quando è collegato, cioè un IoT, è il perfetto strumento per aiutare un automobilista a trovare un parcheggio e a gestire il tassametro.

“Possiamo utilizzare tutta la sensoristica per produrre e inviare statistiche in tempo reale, anche per rilevare il traffico che transita in una determinata zona, produrre dei report, localizzare i mezzi, verificare intrusioni e comportamenti scorretti. È una tecnologia che rende possibile una policy pubblica altrimenti sempre in ritardo rispetto al mutamento veloce della realtà”.

Qualunque policy verrà attuata nelle città nei prossimi anni, si baserà sulla rete che sta per essere installata e sulle soluzioni che Gimasi e altre società saranno capaci di promuovere.

 giovanni@gimasi.ch


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.