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ITALIAExpo, situazione surreale per sordomuti

03.07.15 - 08:00
Tre persone disabili clamorosamente scambiate per black-bloc
Expo, situazione surreale per sordomuti
Tre persone disabili clamorosamente scambiate per black-bloc

Milano - L’Expo si sta confermando in tutti i sensi un eccezionale contenitore di eventi, con gli occhi del pianeta che sono tutti concentrati su ciò che sta accadendo nella esposizione in quel di Milano. Non sono però mancati anche situazioni un po’ particolari, addirittura al limite del paradossale, che più che altro hanno scatenato una fragorosa dose di risate non solo fra gli addetti ai lavori. Ma andiamo con ordine. Si era temuto molto che l’evento potesse essere una calamita per i pericolosi black-bloc, i teppisti che creano problemi con il loro comportamento violento. Un eccesso di zelo però ha portato al fermo di tre persone sospettate di essere appunto dei black-bloc, ma che in realtà si sono rivelati tre sordomuti. Il motivo? Una maglietta che i tre indossavano. Un equivoco, nato dal fraintendimento della scritta sulla suddetta maglietta: un appello di solidarietà per la disabilità dell’udito, e non certo un incitamento alla violenza contro l’esposizione internazionale apertasi a maggio. Sia come sia, i tre sordomuti sono stati avvicinati da un addetto alla sicurezza, che gli ha rivolto delle domande. Alle quali, trattandosi di sordomuti, è stato risposto a gesti. Di qui l’equivoco, andato in scena all’ingresso Triulza dell’Expo. Nelle scorse settimane l’Ente nazionale sordi ha protestato contro l’Expo, per la mancanza di una segnaletica per chi è affetto da sordità. Per tenere alta l’attenzione è stata anche creata una maglietta, di due tipi diversi (una bianca e una nera, come quella indossata) e una scritta: “No deaf? No Expo”, ovvero “Niente sordi? Niente Expo”. Protagonisti un arzillo settantacinquenne napoletano, Giovan Giuseppe Nasti, e due coniugi coreani suoi amici che assieme a lui avevano deciso di mettere in scena questa silenziosa (e in questo caso non poteva essere altrimenti) protesta, per i quali fortunatamente la storia è finita bene: dopo essersi tolti le magliette sono stati naturalmente lasciati liberi e dopo aver chiarito tutta la faccenda hanno potuto effettuare la loro visita ai padiglioni dell’Expo. 

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