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LUGANOAdesso è un orgoglio svizzero, ma fino al 2005 era illegale!

21.07.17 - 07:00
Vi racconto la straordinaria odissea dell'Assenzio, un liquore alle erbe inventato a Neuchâtel e poi proibito da un'iniziativa popolare, nel 1907, per combattere l'alcolismo imperante
Foto: GreenMe
Adesso è un orgoglio svizzero, ma fino al 2005 era illegale!
Vi racconto la straordinaria odissea dell'Assenzio, un liquore alle erbe inventato a Neuchâtel e poi proibito da un'iniziativa popolare, nel 1907, per combattere l'alcolismo imperante

LUGANO - In passato, quando i medici non avevano molto da fare, si dedicavano alla produzione e al brevetto di liquori, distillati e altre specialità alcoliche. Il celebre Assenzio, reso famoso dai poeti maledetti del Decadentismo Francese, pare sia stato inventato proprio da un medico svizzero, Pierre Ordinaire, alla fine del Settecento. Ordinaire viveva a Couvet, nel Cantone di Neuchâtel, e qui apprese i segreti dei medici di campagna e dei loro rimedi naturali a base di erbe. Raccogliendo alcune di queste, e in particolare l'Assenzio maggiore, realizzò un distillato da circa 60 gradi, che divenne presto una bevanda per artisti e bohémien, specie nella Parigi del XIX secolo.

Le distillerie fioccarono per oltre un secolo in tutta la Confederazione, e la qualità del prodotto proveniente dal nostro territorio era la migliore, tanto che storicamente c'erano 4 varietà di Assenzio: ordinario, semi-eccellente, eccellente, e svizzero. Ma nel 1907 questa bevanda fu definitivamente proibita per via di iniziative popolari contro l'alcolismo in voga in quel periodo, addirittura inserendo il suo divieto nella costituzione.

Di recente poi, proprio durante una revisione della costituzione confederale, l'articolo fu spostato nel codice di legge ordinaria e infine, nel 2005, revocato.

In questi ultimi dodici anni, il ritorno dell'Assenzio è proseguito in pompa magna, e oggi le due qualità principali, Fée verte e La Blue hanno ottenuto il marchio IGP. Anzi, queste speciali acquaviti associate alla Val de Travers non potranno essere realizzate fuori dall'area geografica originaria, al confine con la Francia. Insomma, oggi l'Assenzio è tornato alla ribalta anche nel nostro paese ed è fabbricato con ingredienti e dosi parzialmente differenti, per evitare le controindicazioni principali emerse in passato, ma ancora secondo ricette e procedimenti artigianali e, soprattutto, raccogliendo e trattando le erbe di montagna in maniera ineccepibile. Le storie sulla presenza di sostanze allucinatorie e tossiche (a parte l'alcol, ovviamente) sono oggi considerate delle fake news del secolo scorso, e i produttori di questo eccellente distillato non devono più smerciarlo sottobanco, ma sono rispettabilissimi produttori in grado di dare una marcia in più alla tradizione e all'esportazione enogastronomica della Confederazione.

Oggi, il cuore della produzione dell'Assenzio è sempre Neuchâtel, dove i numerosi produttori organizzano visite e degustazioni nelle loro distillerie con decine e decine di varianti da assaggiare, nelle preparazioni più moderne e tradizionali. La Maison de l’absinthe di Môtiers, una sorta di museo e luogo dei sensi, è forse il posto migliore dove riscoprire la storia e il gusto di questa leggenda svizzera dalla storia plurisecolare.

Ogni tanto, anche io apprezzo qualche goccia della Fata Verde che scorreva a fiumi nei bar e nei café-chantant di Parigi, e mi piace sorseggiarla rigorosamente servita con la fontana tradizionale e le zollette di zucchero, in uno dei modi più tradizionali.

Buon lavoro e “salute” a tutti!

Questa rubrica è sponsorizzata dal Ciani Ristorante Lugano

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