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LUGANODe Sfroos, col passato nel suo presente

06.03.15 - 07:40
Il 21 marzo il Palazzo dei Congressi tornerà a ospitare una performance di Davide Van De Sfroos. Questa volta impegnato nel suo “Tùur Teatràal”.
De Sfroos, col passato nel suo presente
Il 21 marzo il Palazzo dei Congressi tornerà a ospitare una performance di Davide Van De Sfroos. Questa volta impegnato nel suo “Tùur Teatràal”.

LUGANO - Il 21 marzo il Palazzo dei Congressi tornerà a ospitare una performance di Davide Van De Sfroos. Questa volta impegnato nel suo “Tùur Teatral”.

“C’è una grande voglia di riscoprire il passato – spiega Davide – Mi affiderò a quelle canzoni che ancora oggi fanno parte a pieno titolo della mia storia personale e musicale…”.

Dopo sedici tappe italiane, il tour si chiuderà con l’unica data svizzera - quella di Lugano – privilegiando una dimensione più intima, più confidenziale, ossia quella acustica: con lui sul palco – a mettere a punto uno spettacolo di circa tre ore - (ri)troveremo Angapiemage Galliano Persico (violino), Maurizio “Gnola” Glielmo (chitarre) e il polistrumentista Andrea Cusmano.

Davide, in questo “Tùur Teatràal” riprendi brani chiusi da tempo in un cassetto… Vuoi entrare nel dettaglio? Di quali composizioni stiamo parlando esattamente?
"Grazie a questo show, sono tornate alla luce canzoni come “Il libro del mago”, “Rosanera” (entrambe dall’album “Akuaduulza”, 2005, ndr) e “Il diluvio universale” (dall’ep “Per una poma”, 1999).

Nel contempo, per l’occasione, hai rielaborato in chiave acustica brani che in “Goga e Magoga” (2014) troviamo vestiti di arrangiamenti - diciamo - più elettrici… Quali si prestano meglio?
"Li puoi trasformare tutti… Ma la selezione è caduta su composizioni come “Ki”, “El calderon de la stria” e la stessa title-track…"

Questa performance mescola passato e presente… Come vedi il futuro della società che stiamo vivendo?
"Il futuro è un materiale strano… Il futuro è il presente di domani… Quando lo avremo raggiunto penseremo già all’oggi come al passato… In ogni caso, più passa il tempo e più capisco che ci vuole coraggio per tornare alle cose basilari: la proiezione verso una visione ipertecnologica a una velocità fuori di testa non credo sia la soluzione… È bene che ci sia anche la tecnologia, che ci sorregge e ci aiuta… Ma non possiamo diventare troppo diversi da quello che siamo… Con questo passo rischiamo di trasformarci in uno scherzo della natura".

Qual è la tua opinione sulla scena musicale attuale?
"È ricchissima… Ci sono tante cose, perlopiù sconosciute… Nel mezzo di tutti i generi, di tutti gli stili, troviamo musicisti visionari, validissimi… In questi ultimi anni ho macinato tonnellate di musica e sono sconvolto dalla grande quantità di artisti veramente bravi… Chi ascolta la musica mainstream normalmente sostiene che la musica è cambiata, che quella bella, quella di una volta, non esiste più… Ma non è così… È come se scorresse un fiume sotto i nostri piedi e noi, distratti, non ce ne rendiamo conto"

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