Cerca e trova immobili

ITALIAExpo guarda al “suo” futuro

24.07.15 - 08:00
Cosa ne sarà dei padiglioni? Per il 'piano Maroni' saranno smantellati
Expo guarda al “suo” futuro
Cosa ne sarà dei padiglioni? Per il 'piano Maroni' saranno smantellati

MILANO - Expo 2015 è giunta quasi a metà del suo percorso ed è già tempo di pensare a quel che sarà dopo. Una volta terminata la kermesse, cosa ne sarà dei padiglioni, delle strutture realizzate per l'occasione, delle imponenti opere architettoniche messe a punto a tempo di record – tra ritardi, sprechi e polemiche – per l'evento? Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha messo a punto un piano definito “Fast Post Expo”, il cui obiettivo è quello di poter riutilizzare da subito le aree e buona parte delle strutture utilizzate per i sei mesi dell'esposizione. Se infatti sono tante le proposte volte allo sfruttamento delle opere di Expo in un lontano e non meglio definito futuro (trasformazione in cittadella universitaria, nuova area sociale e commerciale, o addirittura location per il nuovo stadio del Milan), meno numerose – fino ad oggi – erano state le proposte volte allo sfruttamento dell'area nel futuro prossimo, dal primo novembre in poi. Il 'piano Maroni' prevede sette fasi. La prima è incentrata sull'implementazione di start up e uffici pubblici nelle aree di servizio di Expo. La seconda, sull'apertura di biblioteche, auditorium e sale espositive attraverso la riconversione di Expo Center e del Padiglione Zero. La terza sullo spostamento di uffici pubblici statali o regionali negli edifici del Cardo. La quarta nella trasformazione del Children Park in asilo nido permanente con annessa scuola d'infanzia. La quinta nell'uso di Cascina Triulza e dell'Auditorium di Expo anche dopo l'esposizione. La sesta, poi, nella valorizzazione polifunzionale di Palazzo Italia, con la possibilità di praticare attività sportive nella collina mediterranea. La settima, infine, nella conservazione dell'area slow food. E i padiglioni stranieri? Nel “Fast Post Expo” non lo si cita esplicitamente, ma per loro è previsto lo smantellamento più o meno immediato. Fortuna che quelli dell'Expo di Parigi del 1889 la pensavano diversamente, altrimenti la Tour Eiffel sarebbe già stata dimenticata da un pezzo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.