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GAMESQuesti sono i nostri game dell’anno

28.12.16 - 15:00
Il 2016 è stato proprio tutto da giocare (soprattutto online), ecco i titoli che ci sono piaciuti di più.
Questi sono i nostri game dell’anno
Il 2016 è stato proprio tutto da giocare (soprattutto online), ecco i titoli che ci sono piaciuti di più.

LUGANO - Possiamo dirlo senza troppe remore: anche il 2016, almeno per quanto riguarda i videogiochi, è stato senz’altro positivo, interessante e stimolante. Se il 2015 ha stupito per le vette raggiunte, nell’anno appena trascorso possiamo invece parlare di una qualità diffusa ed omogenea. Insomma, forse meno grandi botti, ma in generale più idee, novità e voglia di stupire.

Il videogame, quindi, ha ancora potenziale per crescere e cambiare le carte in tavola (come dimostrano i giochi che abbiamo premiato come “campioni”). Una qualità mica da ridere in un presente in cui magari altre forme espressive (diciamo cinema e musica?) fanno un po’ fatica a rinnovarsi e rimanere culturalmente rilevanti.

Fra le tendenze del 2016 quella dell'esport, giocato e "streamato", è stata quella più sconvolgente. Mai come quest'anno i game hanno voluto puntare sull’online, sul multigiocatore (anche se non sono mancate le belle storie “di una volta”) e sul palinsesto: fra "League of Legends", "Dota 2" e "Hearthstone" il videogiocare competitivo (e professionistico) è sempre meno fantascienza e roba del futuro. Ma non è tutto, quello che sta per concludersi è anche stato l'anno della sperimentazione creativa e narrativa, della voglia di tolleranza e inclusività. Per ultimo, non dimentichiamoci la realtà virtuale che però ha ancora molto (tutto) da dimostrare.

Bando alle ciance, è ora dei premi:


Gioco dell’anno: Overwatch (Blizzard Entertainment - multi)

“Overwatch” ha diviso pubblico e critica ma noi non abbiamo avuto alcun dubbio: ci ha fologorato sin da subito e conquistato per coraggio, bellezza e sagacia. Blizzard, lo sappiamo bene, è un’azienda che nelle sue cose ci mette una cura maniacale. Il suo shooter multiplayer brilla per uno stile grafico colorato e cartoonesco, meccaniche super-divertenti e - non è cosa da poco - ha un'anima. Un risultato lodevole per un’azienda che con gli sparatutto competitivi ha deciso di esordire così, di punto in bianco.

La cosa che ci è piaciuta di più in "Overwatch" è lo spirito di inclusività e voglia di osare che c’è dietro alla creazione dei campioni, fulcro del gioco, che in pochi mesi sono diventate vere proprie icone e meme. Sesso, razza, struttura fisica: come nella vita vera, niente è tabù e tutto è concesso. Alla faccia dello stereotipo dei games del soldato caucasico dai capelli neri. Qui a combattersi sono uomini e donne di tutte le età e sapori (e sì, uno scimmione e un robot). 

Riuscirà a mantenere alta la qualità nei mesi a venire? Noi crediamo proprio di sì, è la prima volta che si vede un team di sviluppo così sul pezzo e intrecciato con la community dei suoi fan ed è una cosa che può solo far ben sperare. 

Menzioni d’onore: Uncharted 4 (PS4), Battlefield 1 (multi), Dishonored 2 (multi).

 

Migliore esclusiva: Uncharted 4 (Naughty Dog - Playstation 4)

Anche nel 2016 l’alloro del miglior titolo esclusivo finisce sulla mitica “Play” e non poteva essere altrimenti. Già perché “Uncharted 4”, sfidiamo chiunque a dire il contrario, è una perla vera di quelle che regalano un «Wow!», ogni due per tre. Il motivo? Azione, avventura e bellissimi personaggi ma soprattutto una grafica pazzesca e un fascino magnetico. Chi è in grado di resistere a un'epica caccia al tesoro in puro stile “Indiana Jones”? Noi di sicuro no.

Eppure, se il futuro è dei game online e degli esport giochi come questi potrebbero diventare una vera e propria rarità d’altri tempi. “Uncharted 4” dovrebbe essere l’ultima avventura di Nathan (ma si sa già che la serie continuerà a dare) che con la sua faccia da schiaffi è stato per anni il testimonial della macchina da gioco di Sony. Pensione strameritata, caro Drake.


Menzione d’onore: Gears of War 4 (Xbox One), Forza Horizon 3 (Xbox One), Fire Emblem Fates (3DS).


Migliore gioco indipendente: Virginia (Variable State - multi)

Anno buono questo qui, anche per i game “indipendenti”, se così ancora si possono chiamare. Sono diversi i titoli alternativi che si sono distinti in modo esemplare proponendo soluzioni grafiche originali e d’effetto ma soprattutto rilanciando le modalità di raccontare storie.

Titoli come il platform distopico “Inside” o il simulatore di guardia forestale “Firewatch” e l’investigativo-onirico “Virginia” hanno svettato in questo senso riuscendo a narrare in maniera innovativa e usando il meno possibile.

A noi è piaciuto soprattutto il prodotto di Variable State che malgrado il suo mutismo e la sua grafica scarna riesce a raccontare, con la scrittura e la bellissima musica, una storia stratificata e complessissima. È una grande scommessa di un mini-team che però ha pagato e merita di essere provato.

Menzione d’onore: Firewatch (multi), Inside (multi), The Witness (PS4).

 

Premio dei lettori: Battlefield 1 (Dice - multi)


Votato a suon di pollicioni dai lettori di tio.ch, “Battlefield 1” ha trionfato su tutta la concorrenza. La prima guerra mondiale (ri)vista dagli assi di Dice per Ea ha convinto voi (ma anche noi) per il suo realismo e la sua grande intelligenza. Oltre al multiplayer a prova di bomba (sic) c'è anche una modalità giocatore singolo che si cimenta in maniera abile con uno dei più sanguinosi confilitti della storia. Insomma, proprio da non perdere.


Menzione d’onore: FIFA 17 (multi), Uncharted 4 (PS4) , NHL 17 (multi).

 

E voi che ne pensate? Cosa vi ha fatto impazzire in questo 2016 di gaming?

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