Attorno a questa francesina si percepisce grande curiosità. Ecco quali sono i suoi contenuti e perché ci ha colpito.
Tralasciando per un attimo tutte quelle parole, quelle frasi-chiave e quei concetti espressi nei comunicati stampa, nelle pubblicità e negli opuscoli, bisogna ammettere che la Citroën C4 Cactus è a tutti gli effetti una vettura geniale. Per tutta una serie di motivi che ora andremo a spiegarvi. Innanzitutto perché - così ce la raccontano gli ingegneri che l’hanno sviluppata - non è stata concepita con particolari vincoli, seguendo i classici schemi. “Non doveva essere un crossover, non doveva essere una familiare, non doveva essere un’utilitaria. Semplicemente doveva essere un’automobile al passo con i tempi in grado di dare più valore a ciò che davvero conta per i clienti: quindi un design accattivante, tanto confort, molta tecnologia utile ed il tutto ad un prezzo contenuto”.
La cosa sorprendente è che effettivamente in Citroën tutto questo siano anche riusciti a concretizzarlo. Tanto per cominciare si sono inventati gli “Airbump”, quegli elementi colorati in prossimità delle portiere. Oltre ad essere un caratterizzante elemento di design peraltro personalizzabile (sono quattro le tinte disponibili), questo morbido rivestimento in TPU (poliuretano termoplastico) integra delle capsule d’aria in grado di assorbire piccoli urti ed evitare quindi il danneggiamento della carrozzeria nelle zone più sensibili nell’uso quotidiano, tra cui appunto le portiere. Alzi la mano chi non si è mai arrabbiato ricevendo una “sportellata” con relativo graffio e/o bollo nei posteggi di un qualche contro commerciale. Poi c’è l’interfaccia interamente digitale, dalla strumentazione semplificata all’inverosimile (vi sono solo le informazioni che servono per guidare: velocità, livello del carburante, rapporto inserito ed eventuali spie di servizio) allo schermo centrale touch screen da 7 pollici tramite cui si gestiscono tutte, ma proprio tutte le funzionalità dell’automobile. Climatizzazione, musica, navigazione, telefonia, assistenti di guida e impostazioni: il tutto ricalca i più recenti e moderni sistemi già conosciuti su altre vettura del gruppo PSA (Peugeot-Citroën).
Per dare luminosità all’abitacolo si è al solito deciso di offrire un tetto panoramico, ma quello della C4 Cactus protegge addirittura dal caldo. Dicono. Purtroppo non possiamo dirvi se sia vero o meno visto che durante la nostra prova ad Amsterdam - come sempre - pioveva. Per far si che il passeggero anteriore abbia più spazio per le gambe l’airbag anteriore è stato integrato nel padiglione - si tratta di un’esclusiva mondiale. La panchina anteriore ha la fisionomia (e pure la comodità) del caro e vecchio sofà della nonna, tanto da creare un ambiente intimo non essendoci una percepita divisione tra gli occupanti anteriori. Più francese di così… Pure il design interno è stato curato con originalità fin nei dettagli, si vedano per esempio i richiami alle valigie per la chiusura del cassetto portaoggetti o per le maniglia interne delle portiere. E lo spazio a bordo? Chi siede dietro ha un discreto spazio per le gambe grazie a 2 metri e 60 centimetri di passo, maggiormente sacrificato è invece lo spazio per la testa. Il bagagliaio, con i suoi 358 litri, non ha né più né meno da offrire rispetto a una Golf. E non dimentichiamoci che parliamo pure sempre di un’automobile lunga appena 4,16 metri…
Possiamo poi proseguire con la tecnica. Per gli ingegneri francesi uno degli obiettivi primari è stato contenere il peso. Si è fatto largo uso di alluminio, si è eliminato ciò che non serve (i vetri posteriori, anziché alzarsi ed abbassarsi elettricamente, sono basculanti) e si usato l'ingegno integrando per esempio gli ugelli lavavetri nel tergicristallo. Il risultato finale è una vettura delle dimensioni e dei contenuti di cui abbiamo scritto che sulla bilancia segna poco più di una tonnellata. Con così poco peso significa che per le prestazioni richieste si possono utilizzare motori più piccoli del solito e, quindi, tagliare anche i consumi, i quali partono da appena 3,4 L/100 km. Il più interessante è il nuovissimo tre cilindri turbo da 1,2 litri capace di erogare 110 cavalli: un motore vivace, frizzante, rotondo, silenzioso e con vibrazioni nella media, capace di rendere brillante a sufficienza la C4 Cactus. Ovviamente vi sono anche motori a benzina meno potenti e alcuni turbodiesel tra cui scegliere, ma credo abbiate già capito quale sia il nostro consiglio. Ottimo compromesso anche per l’assetto: molto comodo ma ben calibrato per la percorrenza delle curve più allegre. Bello il cambio, piacevole lo sterzo. Tutto corretto e tutto al posto giusto, insomma.
Ma alla fine che tipo di auto è la C4 Cactus? Di sicuro non è la classica vettura media a due volumi e nemmeno una piccola familiare, ma anche dire che si tratti di un SUV o di un crossover non sarebbe corretto. Certo: gli si è data quella leggera altezza maggiorata per richiamare quest’ultima tipologia di vetture che di questo tempo piacciono, ma la verità è che la Cactus è, in fin dei conti, unica e originale. Ma non quel tipo di automobile originale a causa della quale ti devi voltare dall’altra parte quando ne vedi passare una, e nemmeno quelle stilisticamente stravaganti ma poco concrete nei contenuti. No. La C4 è si originale, ma altrettanto geniale. Una bella ventata d’aria fresca e anticonformista.
I MOTORI
Motore | Potenza | Coppia | 0-100 km/h | Velocità max. | Consumo medio |
1,2 VTi 75 | 75 cv | 118 Nm | 12,9 s | 171 km/h | 4,6 L/100 km |
1,2 VTi 82 | 82 cv | 118 Nm | 12,9 s | 171 km/h | da 4,3 L/100 km |
1,2 e-THP 110 | 110 cv | 205 Nm | 9,3 s | 188 km/h | 4,7 L/100 km |
1,6 e-HDi 90 | 92 cv | 230 Nm | 11,4 s | 176 km/h | da 3,5 L/100 km |
1,6 BlueHDi 100 | 100 cv | 254 Nm | 10,7 s | 184 km/h | da 3,1 L/100 km |
I PREZZI
Motore | Prezzo |
VTi 75 | 18'150 CHF |
VTi 82 | 18'900 CHF |
e-THP 110 | 22'700 CHF |
e-HDi 90 | 23'100 CHF |
e-HDi 100 | 22'900 CHF |