NOVITÀUn grande passo avanti

Non vi sono dubbi sul fatto che questo sia una cambiamento generazionale di quelli importanti, che tracciano un più o meno netto confine tra ciò che è venuto prima e quello che sarà. Nella sua ottava generazione una delle Evergreen di casa Volkswagen (la Passat) sembra provenire e al tempo stesso indirizzarsi verso un altro ceto sociale, più elevato. Non più la famiglia media, che nel frattempo compra la Skoda Octavia, ma verso quella fascia di professionisti e dirigenti che solitamente si rivolgono a costruttori sempre tedeschi ma con eliche, stelle o anelli.

Lo si intuisce non tanto guardandola, con quel suo nuovo design maturo, sicuro di se, moderno e dinamico – ma, ahimè, parecchio freddo – quanto scoprendone i contenuti. Un’infinità di assistenti alla guida, strumentazione interamente digitale come la si è già vista sulla futura Audi TT, head-up display. Il tutto raccolto in una plancia che per layout e aspetto non tradisce le origini del marchio, ma che così allestito ne da tutto un altro appeal. È anche cresciuta nelle dimensioni (ora è lunga 4 metri e 77 centimetri) con un passo accresciuto di 8 per una maggiore abitabilità dei passeggeri posteriori e un bagagliaio di 586 litri (650 per la Variant). Ma la domanda è: i rappresentanti potranno ancora permettersela?

Non si sono tirati indietro nemmeno per quanto riguarda le motorizzazioni. Tanto che con i benzina si parte da 125 cavalli per arrivare fino a 280, trazione integrale 4Motion e cambio doppia frizione DSG inclusi. C’è anche un inedito TDI 2 litri biturbo che eroga addirittura 240 cavalli! Nel 2015, poi, è attesa una versione Plug-In Ibrida. Sembra davvero che, più che una nuova Passat, si sia cercato di commercializzare un anello di congiunzione tra la Passat e la Phaeton.