PROVA SU STRADAInfiniti M35h: Quando l’ibrido funziona

“NON CI POSSO CREDERE!” - Una strada fuori località pianeggiante, la batteria carica, una velocità di crociera attorno agli 80 km/h, ed improvvisamente l’indicatore dei giri motore tocca velocemente lo zero. “Siamo in modalità elettrica a 80 km/h costanti? Non ci credo!”. Poi accelero pian piano, e per un breve periodo di tempo riesco a viaggiare senza scomodare i pistoni del motore a benzina sin sotto la soglia di 100 chilometri orari. “Apperò, finalmente un’ibrida non passa al motore benzina alla prima soffiata sull’acceleratore…”. Insomma, oltre ad essere una delle ibride più performanti del mondo sembra anche adempiere al suo scopo ecologista.

CONSUMI RAGIONEVOLI - In effetti è proprio così. Il merito principale va sicuramente al motore elettrico da 50KW, uno dei pochi ad avere una quantità di coppia tale da non creare ulteriori incolonnamenti nelle partenze dai semafori e con un’autonomia sufficiente per riuscire a risparmiare davvero (il rovescio della medaglia è che le batterie sono posizionate nel bagagliaio, riducendo notevolmente la capacità a soli 350 litri). Tanto per dare i numeri in città si consumano all’incirca quattro litri in meno ogni cento chilometri rispetto all’equivalente motorizzazione a benzina mentre in media si riesce a stare comodamente sotto i 9 litri per 100 chilometri. Quindi molto meno rispetto a quanto fanno le altre concorrenti ibride della categoria. Oltre alla già superba silenziosità di bordo, l’ibrida nipponica è capace ad essere ancora più rilassante, vellutata e portata al passeggio, non da ultimo per potersi godere l’impianto musicale firmato BOSE, il quale peraltro ha pure degli altoparlanti integrati nei sedili anteriori.

ACCELERAZIONE (E FRANATA) FULMINANTI - L’altro animo della M35 per gli ecologisti vuole essere l’esatto opposto: sportivo. È pur sempre vero che il motore a benzina è un V6 da 3,5 litri da 306 cavalli derivato dalla sportiva 370Z, il quale abbinato all’elettrico ne scarica al suolo addirittura 364 e accelera quindi da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi. Ma il rettilineo è tutto ciò che di sportivo ha da offrire, e questo è un vero peccato visto il suo bel carattere. Il coricamento evidente, lo sterzo un po’ insensibile, la forte tendenza al sottosterzo, la sensazione di guidare un’auto sbilanciata, il cambio lento e l’acceleratore particolarmente brusco nella modalità sport uccidono sul nascere qualsiasi ambizione sportiva sin dalla prima curva, costringendo - per così dire - ad utilizzare unicamente la prima metà del contagiri se si vuole una guida piacevole senza l’insorgere di delusioni. Alle prestazioni davvero incredibili con le quali accumula quasi follemente velocità anche ben superiori a quelle consentite su una strada aperta al traffico corrispondono delle altre impressionanti decelerazioni per merito di un impianto frenante dai  brevissimi spazi di frenata.

L’ESEMPIO DA SEGUIRE - A differenza di tante altre ibride, bisogna però dire che Infiniti è d’esempio per come dovrebbero essere le altre ibride: con un motore elettrico capace di far risparmiare quando si va piano e di incrementare le prestazioni quando si va forte, e non da ultimo che non costi in patrimonio in più rispetto alla versioni a benzina. E a proposito di prezzo la M35h costa anche notevolmente meno rispetto alla concorrenza, e sebbene i contenuti siano di lodevole livello bisogna sempre fare i conti con un’immagine che, sia a livello estetico che di marchio, non è particolarmente piacevole nel primo caso né particolarmente forte nel secondo. In una cosa, però, è davvero imbattibile: la discrezione.