PROVA SU STRADAMercedes Classe M: Il progresso si fa sentire

ATIPICAMENTE SUV, TIPICAMENTE PRESTIGIOSA - I SUV non sono propriamente delle vetture intelligenti, attrattive e tantomeno affascinanti per le quali si tessono delle lodi per giusto onore, per principio. Però c’è qualcosa nella nuova Mercedes Classe M che riesce a catturare, qualcosa di piacevole che anche dall’alto del suo metro e ottanta e delle sue quasi 2,2 tonnellate fa sentire a proprio agio proprio chi questa tipologia di veicoli non li ha mai particolarmente apprezzati. La posizione di guida così atipica per i SUV perché così vicina alle vetture da stradali è la prima delle piacevoli sorprese che fanno dell’espressione “mettere a proprio agio” una delle colonne portanti dell’auto stessa. V’è molta sensazione di spazio nell’abitacolo, anche per chi siede dietro, e nonostante qualche piccola e un po’ incomprensibile disattenzione come l’assenza della luce nel bagagliaio o l’interruttore del lavavetri troppo vicino alla leva del cambio automatico, l’aria che si respira all’interno dell’ultima Classe M è quella dei materiali di pregio, del lusso e della qualità costruttiva ai massimi livelli tramite i quali si comprende perché ancora oggi la stella a tre punte rappresenti uno dei marchi di riferimento tra i più prestigiosi.

TRA LE CURVE, CON DISCREZIONE - Non sembra di essere su un SUV, quanto più su una Classe S un po’ più alta da terra. Su strada scorre vellutata, nel più assoluto silenzio, con elevati standard di comodità che ne decretano subito lo scopo per cui è nata: viaggiare. Proprio come la Classe S. In tutto questo ambiente ovattato spicca però un volante dal taglio piuttosto sportivo, piacevolissimo da avere tra le mani, previsione di ciò che più in la si scoprirà lungo un percorso di guidato: un inaspettato piacere di guida. Alle andature brillanti sa essere gradevole come la migliore concorrenza bavarese, rispetto alla quale inizia a perdere colpi unicamente quando l’andatura cresce esponenzialmente dimostrandosi, seppur più dinamica rispetto al passato, pur sempre una Mercedes: il feeling con la strada inizia ad essere un po’ distaccato, il dolce cambio automatico non riesce a tenere il passo e l’elevata massa inizia ad emergere in maniera tangibile. Questa, però, non è una novità, e dopotutto è un aspetto che solo i più smaliziati riusciranno a scoprire.

SULLE MULATTIERE, CON COMODITÀ - Una sorpresa fa invece capolino laddove finisce l’asfalto ed inizia il fuoristrada. Uno dei fiori all’occhiello della nuova ML consiste nel pacchetto “ON&OFFROAD”, 2'915 franchi ben spesi per un dispositivo in grado di regolare molteplici parametri tecnici per un totale di sei programmi di guida, inclusi per l’appunto due specifici per il fuoristrada i quali le permettono di cavarsela egregiamente anche su fondi discretamente impegnativi, coadiuvata dalla generosissima coppia (si parla di 620 Newtonmetri) disponibile già ai bassi regimi del sei cilindri Diesel. Un propulsore, il 350 BlueTEC, dal carattere pacioso ma brillante, che raramente richiede meno di 10 litri di gasolio ogni 100 chilometri percorsi.

TRAIT D’UNION - Non c’è quindi nessun dubbio sul fatto che questa sia la migliore Classe M mai apparsa sul mercato, testimone dell’evoluzione tecnica che a livello fuoristradistico le ha permesso di avvicinarsi alla Range Rover aggiungendo qua e la un pizzico di X5 tra la curve, senza andare a cercare di disturbare il territorio di nessuna ma provando a far si che i conducenti sia di una che dell’altra, potessero trovare in lei un buon equilibrio tra entrambe. Però, si tratta pur sempre di un compromesso.

SCHEDA TECNICA