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TEST DRIVESu strada e in pista con la McLaren 720S

17.10.17 - 06:00
Si tratta di un momento storico: per la primo volta McLaren sostituisce un modello esistente. Ecco come va la nuova generazione delle “Super Series”.
Su strada e in pista con la McLaren 720S
Si tratta di un momento storico: per la primo volta McLaren sostituisce un modello esistente. Ecco come va la nuova generazione delle “Super Series”.

Roma è una città stupenda, anzi magnifica. E pure il vicino circuito di Vallelunga non è niente male. Però le strade che li collegano, nonché quelle che si snodano dei dintorni del Lago di Bracciano, sono a dir poco disastrose. La carreggiata strettina, le immancabili buche e le non poche ondulazioni non sono di certo l’ideale per mettere alla prova una vettura sportiva, figuriamoci una supercar come la McLaren 720S. E invece no. Perché proprio queste strade così malmesse ed inappropriate ad una vettura di questo calibro ne hanno messo in evidenza la fruibilità quotidiana, la capacità di smorzamento e il fatto che sia piacevole anche guidata ai regimi più tranquilli. Bisogna giusto abituarsi ad essere seduti molto avanti nel corpo vettura e ad avere una carreggiata posteriore molto larga, fatto sulle prime ha reso un po’ ostica la circolazione nel centro della capitale italiana, ma a salvarci nel delirio urbano è stata la visibilità che per una supersportiva a motore centrale non è per niente malvagia.

Il miglioramento della fruibilità quotidiana è stato un aspetto a cui i tecnici di McLaren hanno dedicato particolare attenzione, ma in realtà non si tratta che di uno dei tanti tasselli che hanno accompagnato lo sviluppo della 720S, la quale di fatto apre un nuovo capitolo nella storia del marchio essendo il primo modello che ha il compito di sostituirne uno esistente. Una nuova generazione insomma, la seconda delle cosiddette “Super Series”, e dato che in soli sei anni McLaren è riuscita a guadagnarsi un’ottima reputazione tra gli addetti ai lavori le aspettative sono ovviamente altissime. Il cuore della 720S è come sempre un telaio in fibra di carbonio sviluppato attorno alla struttura centrale ‘Monocage’ ora di seconda generazione. Una struttura avvolta da una sinuosa carrozzeria in alluminio, che non avendo più metallo nella parte alta della stessa ha consentito all’abbassamento del baricentro del 3%. La riduzione di peso comincia ha coinvolto un po’ tutti i componenti della vettura (18 kg in meno con il telaio, 3 kg con l’impianto elettrico, 2 kg con il sistema di frenata, 16 kg con le sospensioni, 12,5 kg con i cerchi in lega forgiati, e via discorrendo) per arrivare ad una massa a secco di appena 1'283 kg, vale a dire ben 561 cavalli per tonnellata! La potenza è erogata da un motore anch’esso di seconda generazione realizzato con un buon 41% di componenti inediti. È sempre un V8 ma ora ha 4 litri di cilindrata, due turbine twin scroll ed eroga 720 cv e 770 Nm, trasmessi alle ruote posteriori tramite un cambio doppia frizione a sette rapporti. Le prestazioni numeriche sono impressionanti: si raggiungo i 100 km/h in 2,9 secondi, i 200 km/h in 7,8 secondi, i 300 km/h in 21,4 secondi e la corsa si arresta a 341 km/h. Di serie è ovviamente proposto un impianto frenante carboceramico adeguato (390 mm di diametro all’anteriore e 380 mm al posteriore), mentre se all’apparenza sembrano sparite le prese d’aria per raffreddare i radiatori, l’aria viene ora convogliata nella carrozzeria a “doppia pelle” delle portiere diedrali – un elemento di design davvero ricercato che rispecchia appieno la filosofia del marchio, secondo cui ogni forma deve avere una funzione tecnica specifica.

In pista la 720S è – come prevedibile – fottutamente veloce ed efficace, ma pure sorprendentemente intuitiva. Interagisci bene con l’auto e non ti ritrovi mai in situazioni spinose, e qualora dovessi per esempio stringere la traiettoria in una curva stretta basta rilasciare un po’ l’acceleratore ed ecco che l’avantreno punta verso l’interno con una totale naturalezza. Va detto che a spiccare rispetto alla generazione precedente è sicuramente il nuovo propulsore siglato M840T, la cui erogazione appare sin da subito più dolce e la risposta dell’acceleratore più cristallina e immediata dato che è stato eliminato quel “buco” presente ai bassi regimi. Un fatto che certamente rende e renderà la nuova generazione di “Super Series” più accurata in pista ma soprattutto più sfruttabile su strada, contesto in cui emergono le sue principali qualità.

È ovvio che le prestazioni rettilinee tolgono il fiato anche per merito di un cambio perfetto, a sensazione il migliore di qualsiasi altro attualmente in produzione, ma la 720S spicca per il talento da vera passista che dimostra ai regimi medi quando in realtà non ti invita mai realmente ad andare forte. E su strada è giusto così. Perché digerisce curve, dossi e compressioni con una facilità disarmante, tanto che non hai mai paura ad ‘aprire’ per via di una qualità in via d’estinzione: la comunicatività. Bastano infatti due curve per capire quanto sia stata sensata la scelta di adottare uno sterzo elettro-idraulico (una rarità al giorno d’oggi) e lo sforzo impiegato per rende l’avvicinamento al limite così progressivo. Così facendo, indipendentemente dalle tue capacità di guida, ti porti a casa delle belle sensazioni. Brava McLaren!

SCHEDA TECNICA

MotoreV8 benzina (biturbo), 4 litri, 720 cv, 770 Nm
TrasmissioneCambio doppia frizione, 7 rapporti, trazione posteriore
Massa a vuoto1'283 kg (a secco)
Accelerazione 0-100 km/h2,9 secondi
Velocità massima341 km/h
Consumo medio10.7 l/100 km (omologato)
Prezzo267'720 CHF
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