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INTERVISTA“Il Dieselgate non ha influenzato le vendite in USA”

13.02.17 - 06:00
Jürgen Stackmann, membro di direzione di Volkswagen, ci racconta il dopo-Dieselgate. Spiegandoci anche perché Google desideri così tanto la guida autonoma…
“Il Dieselgate non ha influenzato le vendite in USA”
Jürgen Stackmann, membro di direzione di Volkswagen, ci racconta il dopo-Dieselgate. Spiegandoci anche perché Google desideri così tanto la guida autonoma…

Tra i mercati che sono maggiormente cresciuti c’è ovviamente la Cina, e tra quelli in cui si è registrata la flessione maggiore v’è ovviamente l’America Latina. Va così più o meno per tutti i costruttori di automobili, ma quando parli di Volkswagen la cosa che ti interessa di più è sapere se il Dieselgate abbiamo influito veramente sulle vendite dello scorso anno. In Europa apparentemente no, dato che le immatricolazioni sono cresciute del 3,3%, ma ciò che sorprendere è che in America queste sono diminuite appena dell’1,9%. Ad illustrarcelo è Jürgen Stackmann, membro di direzione di Volkswagen e responsabile per i settori marketing, vendita e dopo vendita, che abbiamo incontrato per discutere del futuro del marchio, a seguito del recente e burrascoso passato.

“Fare previsioni per il 2016 era oltremodo difficile, ma siamo contenti che le flessioni siano state contenute, e che anzi c’è stato spazio per la crescita, ma soprattutto che il Dieselgate non abbia avuto una grande influenza nei mercati in cui se n’è parlato maggiormente.”

Una delle ragioni, come avevo già sostenuto in precedenza, è che per il cliente finale questa manomissione non aveva alcuna influenza nell’impiego del suo veicolo, nei costi di gestione o nei consumi finali, trattandosi invece di un semplice artifizio per aggirare un ciclo di omologazione che comunque non corrisponde in alcuni modo all’utilizzo reale di una vettura. Ciclo che verrà presto cambiato per renderlo più verosimile, nonostante le norme non vengano certo allentate in maniera sensibile…

“Tra qualche anno, con tutte le sanzioni che vengono introdotte dai vari paesi, sarà impossibile vendere automobili in maniera ‘legale’ se non si espande la percentuale di vetture a trazione elettrica o ibrida, che di fatto abbiamo sviluppato e propiniamo alla nostra clientela già da diverso tempo. Attualmente stiamo cavalcano l’enorme di richiesta di SUV che proviene da ogni mercato, ma nella nostra strategia a partire dal 2020 saremo molto aggressivi con le automobili a trazione elettrica, sia essa totale o parziale. Va comunque detto che nell’insieme la maggioranza dei nostri prodotti venduti globalmente saranno comunque prodotti convenzionali.”

L’anno scorso il gruppo Volkswagen ha annunciato grandi investimenti nelle nuove tecnologie, in particolare legate alla guida autonoma e alla digitalizzazione. A che punto siamo?

“Stiamo investendo in totale 3,5 miliardi per le nuove tecnologie, creando una grande quantità di nuovi posti di lavoro. Ammetto che personalmente quello attuale lo ritengo un momento magico per l’industria automobilistica proprio per il fermento innovativo che sta vivendo. Anche soltanto per quanto è stato fatto negli ultimissimi anni nel campo della sicurezza: basti pensare che le Golf di settima generazione hanno causato il 40% di incidenti in meno rispetto alla Golf di sesta generazione grazie agli assistenti di sicurezza attiva. Ed è solo l’inizio…”

La guida autonoma vede oggi protagonisti che nulla hanno a che vedere con l’industria automobilistica, vedi Google. Come mai?

“Molto semplice: Google si è interessata all’automobile perché ci sono molte persone che viaggiano in automobile, e mentre lo fanno non possono usare i servizi di Google, e di conseguenza durante questo lasso di tempo Google non fa guadagno. Se invece queste persone non devono più guidare, ecco che possono usare lo smartphone, il tablet, il computer.”

 

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