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MCLAREN 540CMcLaren 540C - Vorrei, e posso!

10.11.16 - 06:00
È la McLaren più economica in listino. Corre il rischio di essere una comprimaria o sa regalare emozioni da vera supercar?
McLaren 540C - Vorrei, e posso!
È la McLaren più economica in listino. Corre il rischio di essere una comprimaria o sa regalare emozioni da vera supercar?

Cosa significa essere il modello più abbordabile dell’intera gamma McLaren? Da un punto di vista puramente commerciale aiutare a raggiungere quel volume di produzione che il costruttore di Woking si è prefissato per ottenere i ricavi desiderati (4’500 unità all’anno), tuttavia non oltre così da non minare l’esclusività del marchio. Per l’acquirente significa invece poter accedere al mondo McLaren mettendo sul bancone del concessionario 174’150 franchi. Che detto tra noi non sembrano neppure tanti dato che stiamo parlando di una McLaren. Questo perché nonostante sia la versione d’accesso ci si porta a casa tutto (ma proprio tutto) lo spirito McLaren: gli inconfondibili tratti estetici, l’abitacolo dall’ambiente minimalista, la tecnica di prim’ordine.

Un pacchetto aerodinamico leggermente modificato e un disegno esclusivo dei cerchi in lega forgiati sono gli unici aspetti che distinguono la 540C dalla più potente 570S Coupé. E il bello delle “Sport Series” - le versioni più accessibili dell’intera gamma - è che anche una volta chiuse le porte deidrali ti sembra di essere a bordo di qualcosa di simild ad una P1. O comunque a una sua parente. Insomma di essere a bordo di una McLaren. L’abitacolo anche in questo caso è minimalista, ma ben rifinito. La pelle ricopre i sedili, la plancia e la sezione inferiore delle portiere, mentre al padiglione e ai montati ci pensa l’Alcantara. Al centro della console “fluttuante” spicca uno schermo da 7 pollici attraverso il quale si governano tutte le funzioni della vettura - aria condizionata compresa. L’impostazione di guida è quella classica, molto spostata in avanti, con pedali incernierati in basso e e leggermente disassati verso il centro senza essere mai fastidiosi.

Le somiglianze tuttavia non terminano qui perché non solo sembra di essere a bordo di una McLaren, ma anche di essere alla guida di una McLaren. A contraddistinguere l’esperienza di guida è sempre quella piacevole sensazione di leggerezza (a secco pesa 1'311 kg), oltre a quella tipica caratteristica delle vetture a motore centrale con le quali sembra di correre portandosi in spalla uno zaino, percependo insomma tanta massa posizionata proprio dietro la schiena. La principale differenza tra le due non risiede infatti nella potenza (540 cavalli contro 570, come indica la sigla stessa dei modelli), bensì nelle diverse messe a punto che prevedono pneumatici meno esasperati per la 540C e un assetto decisamente più morbido sugli avvallamenti. Un’altra McLaren che - al pari della 570 GT - è stata pensata con un’occhio di riguardo anche per l’uso quotidiano, senza tuttavia sacrificare il brivido della guida. Puoi infatti percorrere lunghi tratti ad una velocità di crociera attorno ai 180 km/h con il propulsore che “riposa” attorno ai 3’000 giri al minuto senza che questo sia percepibile dall’udito, tanto che a penetrare nell’abitacolo sono unicamente rumori di aerodinamica e rotolamento dei pneumatici. Con la garanzia che, in ogni caso, quando richiesto la complessa e curiosa colonna sonora del V8 a doppia turbina da 3,8 litri si fa sentire; con una varietà di suoni che ai bassi regimi ricorda un sei cilindri Porsche, ai medi un classico V8 piuttosto sordo e soffocato non molto dissimile da quelli prodotti a Maranello, per poi concludere con tonalità acute che rimanda vagamente alla S2000.

L’erogazione è pulitissima, con una bella entrata in coppia del turbo - attivo al di sopra dei 3’500 giri/min. - e una spinta vera che arriva dai 6’000 in poi, grazie alla quale in uscita di curva si può utilizzare molto presto l’acceleratore ed essere abbracciati dagli avvolgenti sedili con la trasmissione che in tempi fulminei innesta un rapporto dopo l’altro. È senz’ombra di dubbio un’automobile emozionante, addirittura una vera Supercar. Con una cifra tutto sommato contenuta ottieni prestazioni di rilievo (3,5 secondi per toccare i 100 km/h partendo da fermo, 320 orari di punta massima) e sensazioni di guida “giuste”, anche se non così pure e specialistiche come quelle offerte da 570S. Se le uscite e le percorrenze delle curve sono altamente eccitanti, altrettanto non lo si può dire dell’inserimento che sulle prime ti lascia piuttosto tiepido. Non è un problema dello sterzo, che vanta una precisione chirurgica e una comunicatività al pari delle altre McLaren, e nemmeno della frenata molto composta caratterizzata da un pedale particolarmente fermo. È proprio il modo in cui la 540C vuole essere accompagnata in curva frenando (in questa fase da manforte il “Brake Steer”, attuando una forza frenate sulla ruota posteriore interna) per caricare l’anteriore quanto basta per posizionarlo dove serve con il giusto carico, operazione che per qualche frazione di secondo ti restituisce una sorta di incognita in cui il tempo di esecuzione sembra essere più lento rispetto al ritmo incalzante con cui potrebbe essere condotta per tutto il tempo.

A doverla posizionare all’interno della gamma McLaren la purezza delle sensazioni che restituisce la porta sicuramente ad essere più vicina ad una 570S che non a una 570GT, pur essendo in talune situazioni meno incisiva della prima. Ma la cosa più importante è che pur essendo la versione d’accesso la 540C non ti lascia con l’amaro in bocca, con quella sensazione di incompletezza o di “vorrei ma non posso” che spesso affliggono i modelli più economici di un marchio. Anzi: la 540C piace proprio perché guidandola anche solo a 30-40% delle sue potenzialità diventi partecipe delle sue qualità e vanta, oltretutto, un’invidiabile fluidità. Non ci potrebbe essere modo migliore, insomma, per accedere al mondo McLaren.

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