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SWISS ENERGY GRAND PRIXSuccesso alla prima 12 ore di Lignières

08.07.15 - 17:47
Dalle sette di sera alla sette di mattina con sole auto elettriche nell’unico circuito svizzero. Vince chi percorre più giri. E noi siamo saliti sul podio.
Successo alla prima 12 ore di Lignières
Dalle sette di sera alla sette di mattina con sole auto elettriche nell’unico circuito svizzero. Vince chi percorre più giri. E noi siamo saliti sul podio.

Nelle gare automobilistiche tradizionali sarebbe tutto relativamente semplice: si corre più veloce che si può per dodici ore e si cerca di tagliare il traguardo davanti agli altri. Quando una gara di durata la devi però percorrere con automobili elettriche la faccenda diventa più delicata. Questo perché se da un lato l’obiettivo è si essere più veloci degli altri, dall’altro bisogna minimizzare il consumo così da trascorrere il minor tempo possibile a bordo pista per ricaricare la vettura. Un equilibrio delicato.

È la prima volta che mi viene chiesto di partecipare ad una competizione di questo genere, ma quando un collaudatore ha la sensibilità per andare forte molto spesso ce l’ha anche per consumare poco. L’obiettivo durante le prove libere sta appunto nel trovare un equilibrio tra questi due aspetti, aiutati dagli ingegneri a bordo pista che rilevano tempi di percorrenza e consumo energetico per ogni giro effettuato ai ritmi più diversi. L’auto che mi è stata affidata per il Swiss Energy Grand Prix, questo il nome dell’evento, è una Renault ZOE. Come da regolamento della competizione sono ammesse unicamente auto di serie e tra i concorrenti ce ne sono di tutte le qualità: BMW i3, VW eGolf, Nissan LEAF, Tesla Model S. Il “segreto” per il miglior compromesso tra velocità e consumo in questo caso consiste nel mantenere il più possibile una velocità costante, uno stile di guida fluido, evitare brusche accelerazioni e toccare il pedale del freno il meno possibile. Tutti e sei i piloti di entrambe le vetture della nostra squadra non faticano a trovare il ritmo giusto e siamo quindi fiduciosi nello svolgimento di questa 12 ore di Lignières.

Alle sette di sera tutte le undici automobili iscritte prendono il via lungo l’unico circuito svizzero. Qui, dove durante tutta la giornata precedente alla gara si sono alternate automobili, moto e vetture da competizione storiche, in scena poi anche l’indomani, ora regna un silenzio quasi surreale interrotto solo dallo stridio di gomme nelle curve. Perché se è vero che le velocità raggiunte non sono poi così elevate, d’altro canto questo tipo di guida prevede di andare relativamente piano nei rettilinei ma di trovarti spesso al limite nelle curve. Da questo punto di vista sono stato contento di essere stato al volante di una ZOE che quanto a maneggevolezza e dinamica di guida non è poi così malvagia, non fosse per la presa non proprio formidabile degli pneumatici di serie (a basso coefficiente d’attrito) che sono in dotazione a pressoché tutti i veicoli “verdi”. Durante la notte l’automobile continua a girare lungo il tracciato senza sosta, i piloti si alternano ad ogni ricarica e pian piano diventa chiaro che entrambe le nostre Renault sono ben posizionate in classifica.

Oltre a due “time out” obbligatori di mezz’ora ciascuno ci fermiamo unicamente per ricaricare la batteria all’80% in meno di mezz’ora, la quale poi complessivamente riesce a resistere per un’ora e mezza di guida. Oltre ai turni regolari mi metto alla guida durante due cosiddetti “power play” durante i quali i giri contano doppio, e dove quindi è necessario aumentare il ritmo senza incidere troppo sui consumi. Complessivamente riesco a guadagnare altri 4 giri di distacco sui concorrenti. Tuttavia poco prima dell’alba la ZOE guidata dai nostri compagni di squadra passa in testa. Ciò non ci impedisce tuttavia di tagliare il traguardo con un secondo posto assoluto, centrando un doppietta e terminando con soli tre giri (su 435 totali) di distacco, lasciandoci alle nostre spalle addirittura la Tesla Model S, grande favorita.

Cosa dimostri questa gara dipende dai punti di vista. Da un lato che per consumare poco non significa necessariamente dover andare piano e che lo stile di guida è ciò che più di tutto influisce sul consumo della vettura. Dall’altro che vetture elettriche totalmente di serie hanno resistito ad una sollecitazione cui nel normale impiego quotidiano non devono far fronte. Dall’altro che pur con i dispositivi per la ricarica veloce il tempo per la stessa resta relativamente lungo. Escludendo un’ora complessiva di “time out” obbligatorio senza possibilità di ricarica, in un 11 ore abbiamo percorso 540 chilometri, quindi avanzato ad una velocità media di 49 km/h. Una competizione come questa non è che si possa dire divertente o appassionante, specialmente per il pubblico, ma per chi vi partecipa è decisamente coinvolgente e tiene per tutto il tempo con il fiato sospeso, come qualsiasi gara di durata. Ma la soddisfazione più grande resta comunque quella di aver accettato una sfida inedita e fuori dai miei classici canoni ed essere riuscito a salire nuovamente sul podio grazie, come sempre, ad un eccellente lavoro di squadra tra tecnici e piloti.

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