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Il mercato dei piccoli SUV è letteralmente esploso. Lei arriva per ultima ma le mette in riga tutte quante!
L’inversione di tendenza è di quelle che mi sono piaciute. Anziché rincorrersi e fare a gara a chi ce l’ha più grande (il SUV) davanti alla scuola dei propri figli o nel posteggio aziendale, in tempi recenti stanno letteralmente spopolando quelli dalle dimensioni compatte, lunghi poco più di quattro metri, capaci di assolvere tutti i compiti dei “grandi” senza intasare inutilmente strade e posteggi. Di proposte ce ne sono già parecchie e altre quasi sicuramente giungeranno in futuro nella gamma di quei costruttori che ancora non ce li hanno. In questo senso Mazda è l’ultima arrivata e, secondo alcuni, è arrivata tardi. Ma non è vero.
Una caratteristica che accomuna le sue principali concorrenti, destinate prevalentemente ad una clientela urbana, è l’assenza della trazione integrale. Che va benissimo in Europa ma non in Svizzera dove se non hai le quattro ruote motrici fai fatica a vendere. E la Mazda CX-3 è una tra le pochissime ad offrirla. Ma, ovviamente, c’è anche dell’altro.
A livello estetico certamente anche le proposte della concorrenza non peccano in originalità, ma se cercate un oggetto con carattere, dinamico, moderno, a tratti forse fin troppo eccessivo ma di sicuro impatto estetico, la CX-3 non ha davvero eguali. Sta a voi decidere con quale colore enfatizzare la sua presenza su strada. Idem per l’abitacolo che, anche solo rispetto a quanto il marchio produceva mezzo decennio fa, è una vera rivoluzione. C’è un design personale almeno quanto l’esterno con la strumentazione dotata di un grande contagiri proprio al centro, bocchette d’aerazione tonde e inseriti decorativi particolarmente ricercati. Poi ci sono i materiali di qualità che nelle versioni più lussuose offrono interessanti contrasti cromatici e un’insieme di materiali come la pelle bianca e il tesso scamosciato nero, cui si aggiungono inserti rossi e finiture in alluminio. La pelle e il tessuto scamosciato sono inoltre estesi anche a plancia e pannelli delle portiere. Roba da auto che costano!
La CX-3 invece costa poco: si parte da 22’000 franchi e ci si avvicina ai 35’000 per un esemplare al top. La dotazione del resto può diventare davvero ricca tra infotainment con schermo da 7 pollici, impianto audio firmato BOSE e un vastissimo assortimento di dispositivi di sicurezza attiva. Nel vano motore ci sono invece due motori. Il meno potente è un 1,5 turbodiesel da 105 cavalli: non è particolarmente veloce ma l’incremento di coppia da 220 a 270 Newtonmetri aiuta nella guida di tutti giorni. Questo motore, come del resto l’intera base meccanica, deriva dalla recentissima Mazda2 rispetto alla quale gode di particolari adattamenti al maggiore peso, al baricentro più elevato e alla maggiore cilindrata. Il motore a benzina è infatti un 2 litri aspirato i cui cavalli variano in base alla trazione: 120 se anteriore, 150 se integrale. Quest’ultimo è invece bello prestante e reattivo, adeguato anche alle caratteristiche dinamiche del mezzo. Che sono di tutto rispetto: con lo sterzo svelto, il passo corto e il retrotreno collaborativo si infila in curva come un fulmine e gode di una sana agilità, tanto da istigare al divertimento nel misto stretto! L’assetto è fermo ma mai scomodo e anche solo con i cerchi in lega da 16 pollici sta in strada senza fare storie. Tutti i motori sono peraltro accoppiabili con un cambio automatico a sei rapporti sorprendentemente veloce sia in cambiata che in scalata, specie se paragonato con quanto offerto dalla concorrenza.
Strapazzarla è un vero piacere proprio come affrontare percorsi più tranquilli e indicati ad un piccolo SUV. Considerata la lunghezza di poco inferiore ai 4,3 metri, 350 litri di bagagliaio sono più che sufficienti per essere pratica e adempiere ai propri compiti. La classica vettura polivalente, capace di fare tutto, realizzata con cura senza costare uno sproposito. Ne siamo proprio sicuri: se ci dovesse essere un riferimento nel segmento dei piccoli SUV, questo da oggi risponde al nome di Mazda CX-3. Arrivare per “ultimi” non è sempre uno svantaggio.
